Luigi Coppola
18 maggio 2006
Silvio ritorna: il sogno continua
Tre o cinque mesi al massimo la pausa concessa al nuovo governo prima della “ripresa azzurra”. Il comizio show di Antonio Cornacchione a Sassari fa l’ein plen. Applausi e risate per 90 minuti. Stasera e domani si replica a Cagliari
SASSARI – “…Ho il vanto di essermi dichiarato in Italia il primo comico di destra. Anche con questo nuovo governo avrò vita lunga…”. Così Antonio Cornacchione esausto nel camerino dopo aver portato vittoriosamente a termine la sua mission: stanare gli irriducibili comunisti sassaresi e convertirli in fedeli amici di Silvio. “Povero Silvio (bis)” ovvero la vera leggenda martirologica di un eroe mitico, votato al sacrificio universale (in forte concorrenza con il Redentore non sempre più famoso), è il fortunato proseguo della pop comica inscenata dall’attore nato artisticamente allo Zelig di Milano nel 1991 e cresciuto con Paolo Rossi sino ai recenti exploit televisivi. Con i testi scritti con Marco Posani e la regia di Giorgio Donati, Cornacchione per un’ora e mezzo ci prova in tutti i modi, sfilando dal cilindro i pezzi migliori del suo repertorio. Sfiorato il tutto esaurito al Teatro Verdi di Sassari. Il rito di “berlusconizzazione” deve compiersi nell’adesione totale della platea: tutti in piedi. Loro (il pubblico) sono irriducibili. Nel prologo all’immaginario dibattito, animato da un fedelissimo sodale dell’ex premier, un artefatto Cornacchione istruisce a dovere i compagni. Travestito da militante no global aizza tutti i sassaresi della piazza (oltre Berlinguer, Cossiga e Segni, …”hanno pure il sindaco comunista”) in un vero linciaggio ai danni del promoter azzurro che dopo pochi istanti lo succede sul palco. S’instaura un giocoso feeling di complice intesa fra il comico e gli spettatori inconsapevolmente divenuti insostituibile spalla di un duetto esilarante, dorso dell’intero spettacolo. Entra in campo Cornacchione azzurro in doppiopetto e cravatta, omologata divisa di scuderia, accolto dai fischi e dal lancio di monetine e altro (pure un testo della Costituzione Italiana, in barba alla Devolution targata Lega), precedentemente organizzato dal compagno rosso. Alle sue spalle campeggiano quattro maxi foto in poster che da sinistra a destra riproducono nell’ordine Marx, Lenin, Stalin e Prodi. L’apologia di contrasto all’ambiente ostile, mira a stanare i “rossi” per trasformarli “azzurri”. Per il nobile scopo è previsto anche il ricorso tecnologico: un potente contatore manuale che secondo il “consenso” registrato, enumera (con ovvio arbitrio bulgaro) gli “adepti” conquistati. Fragorose risate accompagnano le gags di Antonio, insuperabile quando nel raccontare le generose gesta di Silvio, estrae l’attesissimo fazzoletto lenzuolo che asciuga lacrime di emozione. C’è spazio per l’intermezzo erotico, cronaca di un amplesso con le schiere di veline disponibili. Sino al sacrificio finale che prevede ancora l’intervento del pubblico. E’ Marco, oriundo sassarese, rimpatriato da Torino, chiamato a giustiziare l’agnello immolato con le armi convenzionali: falce e martello. C’è suspence perché è tutto improvvisato e Cornacchione si dimostra superbo nell’improvvisare. Una prolungata agonia, che replica gli spasimi fisici di prima, anticipa il miracolo finale. Silvio risorge e trionfa, sconfitta la morte e completamente guarito da ogni veleno comunista. Applausi e risate, il pubblico in sala rimane seduto. Ancora un’appendice, bis e si chiude ancora il sipario. Finalmente s’inizia a muoversi, in piedi per guadagnare l’uscita. Ed ecco l’ultimo colpo di teatro. Si schiude ancora la ribalta. Cornacchione felice abbraccia il manichino di Berlusconi: è fatta sono tutti in piedi, tutti amici di Silvio..! Prima di lasciarlo correre a Cagliari gli chiedo: con Silvio all’opposizione non sarà tempo di cambiare argomento per il tuo lavoro, cosa farai in autunno? “…Le idee di Silvio sono così grandi che non moriranno mai…con lui il lavoro è assicurato per sempre. Per ora con questo spettacolo ci fermiamo un attimo. La cosa più probabile in televisione è la ripresa di “Che tempo fa” con Fazio…”. Se è vero che la satira non è solo di sinistra, Antonio Cornacchione divertirà davvero tutti. Lo spettacolo, organizzato dall’associazione culturale Shannara, nell’ambito della tradizionale rassegna “Comici & Comici”, sarà replicato stasera e domani al Teatro Alfieri di Cagliari con inizio alle ore 21.00.
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