Monica Caggiari
13 maggio 2006
I versi di Ramon Clavellet per inaugurare la rassegna dell´Ateneu
Sei gli autori scelti per il primo appuntamento, sei le introduzioni, che hanno spiegato bene i retroscena culturali e sociali dei poeti
ALGHERO. Il primo appuntamento con la rassegna «Poesia algueresa i catalana del segle XX» ha destato interesse, soprattutto per l’impostazione data alle letture delle poesie in algherese e catalano del ‘900. Le serate, organizzate dalla Fondazione Culturale «L’Ateneu Alguerès», propongono le letture scelte e lette da Pier Luigi Alvau, reduce da un’altra rassegna dedicata alla poesia europea. L’arte poetica, spesso trascurata dalle platee, riceve così un degno omaggio, anche grazie alle note introduttive, che anticipano la lettura dei poemi selezionati. Nella serata di ieri, 12 maggio, è stato così possibile conoscere versi incantevoli degli autori scelti per questa prima serata, che inaugura un ciclo di quattro conferenze, che proseguiranno ogni venerdì, alle 19,30 nella sala della Fondazione, in Via Cavour 23, per concludersi il 2 giugno. Sei gli autori scelti per il primo appuntamento, sei le introduzioni, che hanno spiegato bene i retroscena culturali e sociali dei poeti. La rassegna si è sviluppata così passando per la poesia più raffinata e ricercata di Ramon Clavellet e Francesc Manunta a quella più intima e semplice, e forse proprio per questo più comprensibile per le connotazioni legate al quotidiano, di Peppina Carboni Deiana. Intense anche le letture dedicate ai due poeti presenti in sala, Guido Sari e Fidel Carboni, alle poesie scelte dei quali ha fatto seguito il vero e proprio omaggio al poeta catalano Miquel Martí i Pol, deceduto nel 2003. Dell’autore autodidatta, considerato il maggiore esponente della poesia catalana moderna, sono state lette alcune delle poesie più struggenti, scritte prima di morire per complicazioni dovute alla Sclerosi Multipla, che, mortificandolo nel fisico, gli lasciò, tuttavia, la lucidità fino a poco prima della morte.
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