Si è conclusa sabato con una festa la mostra "Sardegna nel cuore" di Gianvittorio Vacca. Le sue parole al microfono del Quotidiano di Alghero
ALGHERO - «In fondo sono ancora quel mataresu mi manca solo la fionda». Così l'artista sardo Gianvittorio Vacca racconta al microfono del
Quotidiano di Alghero il suo legame con la città in cui ha vissuto e dove ritorna spesso. L'occasione è stata la festa che sabato 10 gennaio ha chiuso la mostra "Sardegna nella memoria", ospitata negli spazi de Lo Quarter.
Una personale che lo ha portato fino a New York: «questa è la mia Sardegna della memoria l'ho raccontata e discussa anche contro qualche pseudo intellettuale, quelli che dicono tante cose ma non sanno cosa dicono» risponde con il suo piglio ironico e schietto. Nella Riviera del corallo di cui "racconta" il mare e i suoi frutti, Vacca si augura di tornare presto.
Il suo è solo un arrivederci, lo stesso "A nos veura" che gli hanno voluto dedicare amici e musicisti. Il "montagnino di mare" come si è definito, è un amante della vita e delle persone, per questo il vero invito lo vuole ricevere dai cittadini: «non voglio tornare con le istituzioni e la politica, se mi chiamano gli algheresi io torno».