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S.A. 11 gennaio 2015
Museo di Castelsardo: ora parla il sindaco
All´esponente della giunta Pigliaru risponde in una nota il sindaco Franco Cuccureddu
Museo di Castelsardo: ora parla il sindaco

CASTELSARDO – Non si placano le polemiche a Castelsardo per la vicenda sulla chiusura del Museo dell’Intreccio e la gara d´appalto per la gestione. La questione era stata segnalata dalla minoranza cittadina [LEGGI] e in merito si era espressa anche Claudia Firino, assessore regionale alla cultura [LEGGI]. All'esponente della giunta Pigliaru risponde in una nota il sindaco Franco Cuccureddu che evidenzia in apertura di come la giunta comunale da lui guidata «dalla legge Bassanini non ha più alcuna competenza in materia di gare d'appalto, proroghe, rinnovi, ecc., atti sottratti agli organi politici e tassativamente riservati all'autonomia ed alla responsabilità dell'apparato amministrativo».

«All’atto di insediamento della giunta comunale - si legge ancora - a seguito delle elezioni del 25 maggio 2014, si è preso atto delle precise direttive fornite agli uffici comunali, con delibera del commissario regionale n.28 del 23/04/2014, per bandire la gara ad evidenza pubblica con procedura aperta, ai sensi dell’art. 55 del codice degli appalti, relativamente alla gestione del Museo dell’Intreccio. La Giunta comunale di Castelsardo si è limitata ad approvare il progetto, peraltro concordato con l'assessorato regionale, dal quale ha ottenuto il relativo nulla osta, per l'adeguamento del servizio museale alle professionalità richieste dalle linee guida, approvate con Delibera della Giunta regionale 33/21 del 8/8/2013».

Il sindaco ripercorre l'iter: «lo scorso 6 ottobre 2014 è scaduto il bando regionale per il riconoscimento dei musei della Sardegna, al quale il Comune di Castelsardo, che vanta il sito più visitato dell'Isola, non ha potuto partecipare proprio per la mancanza delle figure professionali qualificate, definite essenziali, richieste dalla Regione; gli uffici dell’assessorato ci hanno ripetutamente invitato a provvedere con urgenza all'adeguamento agli standard previsti per il riconoscimento del museo dell’Intreccio. Il codice degli appalti, D.Lgs. 163/2006 vige in tutta Italia, e naturalmente anche a Castelsardo ed è valido per tutte le gestioni museali e dei luoghi della cultura presenti in Sardegna, compreso il caso citato come esempio dall’Assessore. La legge comunitaria 62/2005, all’art. 23, non certo derogabile da leggi statali o regionali e tantomeno da delibere od atti amministrativi, prevede la possibilità di una sola proroga per il tempo necessario alla stipula di nuovi contratti a seguito di procedure ad evidenza pubblica e comunque per un periodo massimo di sei mesi. Proroga scaduta appunto il 31 dicembre scorso».

Cuccureddu non nasconde «forti perplessità circa la possibilità di inquadramento della gestione del museo di Castelsardo fra i servizi privi di rilevanza economica: avendo incassato il soggetto gestore la totalità dei proventi del book shop, dell'oggettistica artigianale, ecc., (seppur operando in locali pubblici) ed ottenendo un corrispettivo per spese di personale, manutenzioni, ecc. di oltre 240.000 euro all'anno». «In data 30 dicembre - riferisce poi - sono stati aggiudicati alla ditta Manca di Osilo, i lavori di messa in sicurezza e di restauro, parziale, dei locali del Castello nei qualai è ospitato il Museo dell’intreccio, finanziati dall’assessorato regionale ai beni culturali; si ritiene opportuno dover svolgere i lavori nel periodo invernale, quando l'afflusso di visitatori è molto basso 300/400 persone contro le 30.000 del mese di agosto e quando le persone occupate sono soltanto 4 e non 13 come erroneamente diffuso sulla stampa».

E sulla base dei finanziamenti aggiunge il primo cittadino: «prendiamo atto con piacere che l'entità delle risorse assegnate ai comuni per la gestione dei musei nel 2015 rimarrà invariata rispetto al 2014; purtroppo, però, le norme sulla contabilità pubblica, peraltro più restrittive a partire dallo scorso 1° gennaio, non consentono l'assunzione di impegni di spesa o la sottoscrizione di contratti con soggetti privati se non a seguito di un provvedimento di assegnazione delle risorse da parte del dirigente regionale, che, naturalmente, potrà essere adottato solo dopo l'approvazione del Bilancio da parte del Consiglio regionale». «Non essendo derogata, né derogabile in Sardegna - conclude - l'applicazione dei codice degli appalti e l'obbligo di sottoporre a periodiche gare ad evidenza pubblica tutti i servizi pubblici, il Comune di Castelsardo, applicherà, con assoluta trasparenza, le vigenti disposizioni normative, avendo come obiettivo l'interesse generale al miglioramento dei servizi e alla messa in sicurezza delle strutture, nonché il mantenimento dei livelli occupazionali e delle professionalità maturate e non certo quello particolare di tutelare specifiche imprese».

Nella foto: Franco Cuccureddu



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