L’allegria e l’umorismo surreale del gruppo comico “Pino & gli Anticorpi” ha esilarato il numeroso pubblico presente in piazza Umberto I, chiudendo la serata di grande successo della “Befana in Piazza”
PORTO TORRES - L’allegria e l’umorismo surreale del gruppo comico “Pino & gli Anticorpi” ha esilarato il numeroso pubblico presente in piazza Umberto I, chiudendo la serata di grande successo della “Befana in Piazza”, presentata da Pier Luigi Fiori davanti a centinaia di spettatori che hanno sfidato il tempo incerto pur di assistere all’attesissimo spettacolo di cabaret di grande comicità. Sul palco i due fratelli, Michele (Pino la lavatrice) e Stefano Manca, “orfani” di Roberto Fara, il terzo componente del trio sardo “Pino & gli Anticorpi”, supportati da altri tre comici (Aldo Milia, Alessandro Scaramella e Andrea Coghene) e dal gruppo “I tre amici immaginari”, hanno dato vita ad uno show dove la comicità, brillante e leggera, riassume il virtuosismo di questo gruppo di irresistibili atleti della risata. Dopo aver inaugurato la prima edizione della manifestazione della “Befana in piazza” nel 1998, sono ritornati ad esibirsi a Porto Torres, accolti da un pubblico caloroso che gli ha dimostrato tanto affetto. E non poteva essere altrimenti. I cabarettisti sono riusciti, infatti, a spiazzare tutti, compresa l’autrice dell’intervista.
Come è stato ritornare ad esibirsi nella piazza di Porto Torres?
Stefano Manca: «E’ stato facile. Siamo partiti da Sassari, direzione nord verso il mare, e poi dritti verso la piazza, dove siamo stati accolti come sempre, benissimo»
Michele Manca (Pino la lavatrice): «Un’accoglienza come sempre calorosa».
Vent’anni di attività tra spettacoli e grandi successi nelle piazze e nei teatri. Cinque anni fa avete sfondato nel programma tv “Colorado”. Quanto è stata formativa quell’esperienza?
Michele Manca:«Confrontarsi con un panorama nazionale è stato molto utile per portarci alla ribalta, anche se facevamo già delle incursioni fuori, infatti, prima ancora di partecipare a “Colorado”, per noi è’ stato particolarmente formativo anche il laboratorio di “Zelig”».
Stefano Manca: «Dopo un periodo di “gavetta”, l’esperienza di “Colorado” è servita tanto e continuerà, perché dal 20 febbraio saremo di nuovo in onda. Giudicheremo quando sarà finita».
Ma quale è stata la vostra vera scuola?
Stefano Manca: «Ho fatto anche io le elementari, poi le medie….. Ma sicuramente la strada, poi siamo stati fuori, ma per fortuna ci hanno fatto rientrare in Italia. Si è sparsa la voce che abbiamo fatto delle esperienze di studio a Londra e a Parigi, e ci sono le foto in atteggiamenti equivoci che ci ritraggono all’estero, ma noi non confermiamo».
Preferite esibirvi nelle piazze o in Tv?
Michele Manca: «noi preferiamo il “Live”, perché il nostro spettacolo da commedia dell’arte, e il linguaggio a livello creativo, nasce “live”, come richiede lo show improvvisato».
Ma si nasce o si studia per diventare comici?
Michele Manca: «Noi abbiamo studiato molto, ma posso dire che comici si nasce: da piccolo mi dicevano “dai facci ridere”, poi col tempo ho studiato i vari processi e meccanismi che ci sono dietro la risata».
Non è stato facile esportare la vostra comicità fuori dalla Sardegna
Michele Manca: «In questi anni abbiamo cercato di non perdere le nostre radici pur uniformandoci ad un linguaggio "italiano", e Porto Torres, ancor prima di Sassari, credo sia il primo posto che ci ha dato un certo tipo di gradimento positivo. Abbiamo creato però delle parole chiave come “Babbu doiu”, un modo di dire tipico dei sardi che potrebbe essere paragonato “A sorata” in romano. “Padre tuo” ossia babbu Doiu, è presente, perché è una figura universale, in ogni dove e in ogni momento, alla quale puoi sempre far riferimento. Un’espressione che richiama nell’immaginario collettivo, alcuni luoghi della Sardegna, come Porto Torres e che inserito nei nostri spettacoli ha sempre suscitato la domanda: Ma Babbu Doiu alla fine chi è? Un effetto sperato e riuscito».
Il tuo personaggio, Pino la lavatrice, ha sempre una risposta a tutti i problemi.
Michele Manca: «Assolutamente: “Tu mi dici quello che devo fare.. e io lo faccio”. Un ‘espressione che nasce dagli studi sui clown, una disciplina tecnica della comicità che presuppone che chiunque metta un naso rosso è soggetto ad una autorità, in grado, per statuto, di riuscire a fare tutto, ma che in realtà non ci riuscirà mai».
Un anticipazione sui vostri prossimi progetti
Stefano Manca:«chiedere un aumento di cachet. Dopo Colorado lo abbiamo chiesto e ce lo hanno dato. Poi ci sarebbe il cinema, solo che non riusciamo mai ad arrivare in tempo. Tipo adesso: andiamo al cinema ed è chiuso. No seriamente, il cinema è nei nostri progetti……noi il prossimo anno andremo a vedere almeno tre film».
Michele Manca:«I nostri progetti futuri sono quelli di continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, compresa la nostra partecipazione a “Colorado”. Ci sarà qualche new entry, che sostituirà temporaneamente, Roberto Fara, impegnato a studiare cinematografia, e speriamo di arrivare a realizzare un film: è il nostro sogno».