Red
21 dicembre 2014
Sculture in Centro, Stefano Palmas veste Sassari
I commercianti hanno “adottato” le opere di Palmas, che così non solo rivaluta spazi storici rivestendoli di un fascino nuovo, ma dà anche un contributo sociale, invogliando i cittadini a vivere il centro e favorendo l´afflusso di pedoni e l´indotto economico della zona a traffico limitato
SASSARI - Quest'anno, per Natale, la città di Sassari ha ricevuto un dono speciale che rappresenta un unicum nella modalità espositiva turritana. Lo scultore Stefano Palmas, infatti, ha vestito la città di abiti pregiati e raffinati - quasi a santificare il municipio che gli ha dato i natali - esponendo le sue sculture lignee in diversi punti del centro storico, spesso in prossimità di attività commerciali presenti nella Ztl.
I commercianti hanno “adottato” le opere di Palmas, che così non solo rivaluta spazi storici rivestendoli di un fascino nuovo, ma dà anche un contributo sociale, invogliando i cittadini a vivere il centro e favorendo l'afflusso di pedoni e l'indotto economico della zona a traffico limitato. Un'impresa non solo artistica, ma anche architettonica, che non mira alla destrutturazione di uno spazio, ma alla sua trasformazione. Nipote del grande Stanis Dessy, l'artista espone alcune delle sue sculture, frutto del lavoro di vent'anni, in una personale itinerante nello spazio ma anche nello spirito.
Via Torre Tonda, Piazza Castello, Largo Cavallotti, Piazza Azuni, Piazza Cavallino De Onestis, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Tola sono solo alcuni dei luoghi in cui poter ammirare la trasformazione di un albero morto in figura viva. Eclettico è lo stile dello scultore, che talvolta è minimalista, talvolta stupisce per la padronanza del cesello e la minuzia del particolare che lascia parlare l'archetipo, il segno, in una semiotica senza tempo e universale. Le opere toccano tematiche mitologiche, esoteriche, storiche e senza dubbio simboliche, ripercorrendo la storia prenuragica e trovando agganci con il mondo semita legato alla nostra cultura a fil di spada.
Così si possono ammirare “Il potere dell'acqua” che collega la nostra “abba” all' “abbà” ebraico (il Padre), “Il Candeliere”, di cui la Bibbia parla come “palo di Asherà”, “Il Pesce Stella” che ricorda la venuta del Messia, iconograficamente caratterizzato da sempre dal pesce e dalla stella. Un itinerario simbolico che invita anche a un pellegrinaggio dell'anima e del cuore. Una mostra itinerante perché nomadismo significa crescita, eterno cammino, eterna ricerca. L'itinerario non si ferma nella città di Sassari, l'autore ha esposto anche un'opera ad Alghero, presso la focacceria “Il Milese”. Ma il viaggio continua, senza soste e senza limiti geografici.
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