S.I.
16 dicembre 2014
Lingua Sarda, a Sassari nasce il Colsc: «Pigliaru stanzi più soldi»
A Sassari è nato il Colsc: Coordinamento degli operatori di Lingua e Cultura Sarda. Ne fanno parte operatori di sportelli linguistici del Sassarese, del Nuorese, del Cagliaritano, dell’Oristanese e dell’Ogliastra
SASSARI - A Sassari è nato il Colsc: Coordinamento degli operatori di Lingua e Cultura Sarda. Ne fanno parte operatori di sportelli linguistici del Sassarese, del Nuorese, del Cagliaritano, dell’Oristanese e dell’Ogliastra, e inoltre associazioni culturali come l’“Istituto Camillo Bellieni” e la De.oo.ss “Produzioni di Sardegna - Denominazioni, Origini, Storie”. Lo scopo è quello di dare una caratterizzazione professionale alle attività lavorative legate alla lingua e cultura sarda.
Appena costituito il Colsc ha fatto sentire subito la sua voce. In un documento indirizzato all’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Claudia Firino, al Governatore Francesco Pigliaru e al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il Coordinamento ha dichiarato di mettere a disposizione di Giunta e Assessorato la passione e le competenze dei suoi aderenti, stabilendo un dialogo proficuo e un efficace rapporto di collaborazione. Nove le proposte avanzate.
In primis, si manifestano perplessità sulla costituzione di una nuova Agenzia sulla Lingua Sarda, ritenuta un ennesimo ente dispendioso e sostanzialmente inutile. Nessun disaccordo con la Giunta sul fatto che l’attuale assestamento di bilancio non possa andare oltre i limiti del "patto di stabilità". Ma il Colsc ritiene necessario uno sforzo finanziario per attivare risorse nella prossima legge finanziaria. Appare rilevante - si legge nel documento - che «la Regione debba riavocare a sé la Legge 26, in particolare per i progetti con scuole, comuni e associazionismo, che in questi anni erano stati delegati alle Province, enti di imminente soppressione». Importante anche prevedere, nel prossimo piano triennale, un congruo fondo di spesa per la formazione degli insegnanti, sia di ruolo che precari, e per gli operatori linguistici esterni. Per quanto riguarda le attività educative, l’affidamento dovrebbe essere concesso a enti pubblici e privati che ne abbiano i requisiti. Un richiesta di risorse è stata avanzata anche per la formazione permanente rivolta ai genitori, alle famiglie, agli imprenditori e agli operatori commerciali.
Per quanto concerne l’Albo, il Colsc ritiene debba essere suddiviso in due indirizzi: il primo composto da “operatori linguistici scolastici” e il secondo da semplici “operatori linguistici”, senza che l’iscrizione nell’uno precluda quella nell’altro. Un’ulteriore suggerimento sarebbe quello di istituire un elenco dedicato alle Associazioni . In tema degli sportelli linguistici, si chiede di valorizzare ulteriormente quelli comunali, evitandone lo spostamento nelle strutture scolastiche, soppresse in molti paesi. Ultimo punto, la proposta di costituire a costo zero un “tavolo” di consultazione permanente, composto sia dall’Assessore che dai rappresentanti degli operatori linguistici, delle associazioni e da altri soggetti pubblici e privati in grado di fornire un contributo d’idee.
Nella foto le componenti del Colsc
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