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Vittorio Guillot 15 dicembre 2014
L'opinione di Vittorio Guillot
Fondi sui rom, Roma caput mundi
<i>Fondi sui rom, Roma caput mundi</i>

Sembra che sia in fase di risoluzione il pluridecennale problema dello sgombero della baraccopoli in cui sono insediati gli zingari, alle porte di Fertilia. Una parte dei nomadi, se nomadi si possono definire coloro che da circa 30 anni risiedono in un determinato comune, grazie ai finanziamenti della Comunità Europea, verrà ospitato in alloggi messi a disposizione dalle pubbliche autorità. Niente da obbiettare anche se mi chiedo quali misure ed agevolazioni la suddetta Comunità abbia stabilito per offrire pari opportunità anche alle famiglie non zingare che si trovino in uguali difficoltà. Inoltre, mi chiedo, nel caso che qualcuno, zingaro o non zingaro, non rispetti le norme di vita condominiale e crei molestie, è possibile cacciarlo fuori senza perdere un attimo di tempo o gli altri inquilini devono sopportare a lungo disturbi e tormenti?

E’ stato anche detto che, poiché attualmente non vi sono alloggi disponibili per tutti i nuclei familiari, un’altra parte degli zingari sarà sistemata per qualche tempo a Mamuntanas. Mi chiedo se è già previsto quanto durerà questa sistemazione temporanea, quali azioni siano state avviate per giungere ad una sistemazione risolutiva e quali siano le garanzie che, invece, come purtroppo avviene spesso in Italia, ciò che è temporaneo non diventi definitivo. Chi ci assicura, inoltre, che nel campo provvisorio di Mamuntanas non si insedino nuove famiglie zingare col risultato che, così, si verificherebbe solo uno spostamento del campo dell'Arenosu, con tutti i suoi costi ed i suoi problemi? Cosa farei io se avessi la possibilità di disciplinare questa situazione esclusivamente secondo il mio modo di vedere e se la legge me lo consentisse?

Innanzi tutto, una volta individuata l’area dell’insediamento provvisorio, la delimiterei in modo da non creare dubbi sulla sua reale ubicazione ed estensione. La doterei di tutti i servizi indispensabili per una vita dignitosa, quali quello di fornitura di acqua, fognatura ed energia elettrica. Preciserei il numero di roulottes, campers, baracche e moduli abitativi che potrebbero essere inclusi nel campo e non ne tollererei neppure uno di più. E’ chiaro che eventuali nuovi arrivati debbano essere cacciati senza se e senza ma. Se così non fosse, tra qualche tempo ci troveremo in una situazione identica a quella che si vive oggi alle porte di Fertilia, all'Arenosu, e saremo di fronte ad una presa per i fondelli. Ovviamente farei pagare agli occupanti gli stessi canoni e tariffe praticate per i tutti i cittadini che si trovano nelle loro condizioni finanziarie. Nominerei anche un responsabile del campo, individuandolo con la collaborazione della stessa comunità "nomade".

Costui dovrebbe rispondere della buona gestione della struttura e segnalare al comune qualsiasi disservizio o insediamento abusivo. Se violasse gli impegni del suo incarico per tre volte gli negherei la possibilità di ottenere in uso l’appartamento comunale e, se straniero, nei casi più gravi lo fornirei di foglio di via obbligatorio verso il Paese da cui proviene. Un’altra faccenda su cui occorre essere assolutamente chiari è che si dovrebbe ben vigilare sui fondi pubblici, si dice europei, che verranno utilizzati per l’assistenza agli zingari. Non c’è nessun dubbio, infatti, che si debbano evitare speculazioni e ruberie di vario genere. Roma, caput mundi, insegna e io non vorrei che ci fosse anche da noi qualche Carminati o qualche Buzzi, con le sue cooperative rosse, gialle o blu, magari condite in "crema catalana".

*rappresentante del Comitato cittadino spontaneo “Alghero Sicura”



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