D.C.
26 novembre 2014
“C’è”: la mostra di una religiosità sgangherata
Ad averla realizzata e a presentarla al pubblico, sabato 29 novembre presso gli spazi di “Blublauerspazioarte”, quattro artiste che a loro modo parlano di esistenza e di fede quotidiana
ALGHERO – “C’è” è il titolo della mostra di epifanie odierne, realizzata da quattro artiste, Pietruccia Bassu, Raffaela Carcangiu, Roberta Filippelli e Chiara Seghene, che verrà presentata al pubblico sabato 29 novembre alle ore 19, presso “Blublauerspazioarte” in via Morandi 4, ad Alghero. Sostanzialmente, i visitatori saranno accompagnati nella visione, attraverso manifestazioni e atti di fede di una contemporaneità, dove i “c’è” si moltiplicano e si pestano i piedi, come espressioni di religiosità sgangherate.
Si passerà quindi dall’altarino casalingo di icone sacre da messa della domenica di Pietruccia Bassu, ai santini profani di Roberta Filippelli: prodotti in serie di un oggi che santifica e glorifica tutto e tutti. E ancora dal mix di simbologie religiose operato da Raffaela Carcangiu, per beatificare nel nome di una religione nuova e unica le donne vittime di violenze, a prescindere dal loro credo di appartenenza, all’opera di Chiara Seghene che invita ad esercitare il nostro sguardo voyeuristico, per guardare laddove non ci sono né dei né luce, se non l’illuminazione artificiale di led colorati, che mercificano corpi e oggetti allo stesso modo.
“C’è” è quindi la somma grafica e fonetica di due caratteri, rassicurante nel suo essere semplice, ferma e potente. Il verbo che per eccellenza significa esistere e la forma coniugata al presente ne fanno un attestato verbale di esistenza, una presa di coscienza, una constatazione e una dichiarazione, certa quanto democratica. Che si parli di religione, del tempo, di un tavolo.
Nella foto: Roberta Filippelli
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