Mariangela Pala
24 novembre 2014
Porto Torres: Peba, piano per disabili mai adottato
Un piano comunale per l’eliminazione delle barriere architettoniche presenti in città. A chiederlo è il consigliere comunale di Autonomia popolare, Davide Francesconi, con un interrogazione rivolta al sindaco
PORTO TORRES - Un piano comunale per l’eliminazione delle barriere architettoniche presenti in città. A chiederlo è il consigliere comunale di Autonomia popolare, Davide Francesconi, con un interrogazione rivolta al sindaco in cui si “pretende” l’adozione del Peba, che non è un “oscuro acronimo”, come probabilmente credono molti amministratori, ma come prevede l’articolo 32 della legge 41 del 1986, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, quale strumento urbanistico necessario alla libera mobilità delle persone portatrici di handicap, sarebbe dovuto essere adottato dagli Enti locali (Comuni e Provincie), entro un anno dall’entrata in vigore della stessa legge.
«Sono trascorsi più di venticinque anni e il Peba non è ancora stato adottato nel nostro Comune, - denuncia Francesconi – nonostante sia mutato il livello di sensibilità al riguardo, tanto che altri comuni della Sardegna stanno finalmente lavorando in tal senso». Il piano per eliminare le barriere architettoniche rappresenta uno strumento basilare per dare certezza prospettica ai diritti delle persone con disabilità. Pertanto il consigliere di Autonomia popolare chiede di mettere in moto la struttura tecnica, nel più breve tempo possibile, per l’immediata adozione di un piano comunale diretto ad eliminare le barriere architettoniche e quindi, porre fine ad una mancanza regolamentare che dura da più di vent’anni.
Insomma, quella dei Peba sembra realmente essere un’altra storia “tutta italiana”, dove una Legge dello Stato può essere tranquillamente ignorata dalla maggior parte di coloro che avrebbero dovuto applicarla già da più di un quarto di secolo. Una situazione quasi grottesca che il consigliere Francesconi vuole tentare di smuovere, chiedendo al sindaco di vigilare «affinchè le opere di urbanizzazione programmate in queste settimane e in questi mesi prevedano da subito le rampe e gli scivoli per i disabili, scongiurando, quindi, eventuali costi futuri per l’adeguamento delle opere alle esigenze di tutti i cittadini» . L’interrogazione pone al centro del dibattito le città, spesso poco vivibili anche per le persone normodotate: le difficoltà, quindi, non possono che aumentare per i disabili e Porto Torres non fa certo eccezione.
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