Marcello Simula
5 aprile 2006
DS: «Vinceremo anche questa volta» Carboni: «Pisanu? Gira con cazzuola e cemento»
Passaggio di testimone in casa Ds, che ieri sera presso l’Hotel Catalunya hanno presentato candidati e programma. È stato infatti l’onorevole uscente Francesco Carboni, per lui dieci anni tra gli scranni di Montecitorio, a introdurre Antonio Attili, numero due alla Camera nella lista dell’Ulivo, e Antonello Cabras, capolista Ds per il Senato

ALGHERO - Passaggio di testimone in casa Ds, che ieri sera presso l’Hotel Catalunya hanno presentato candidati e programma. È stato infatti l’onorevole uscente Francesco Carboni, per lui dieci anni tra gli scranni di Montecitorio, a introdurre Antonio Attili, numero due alla Camera nella lista dell’Ulivo, e Antonello Cabras, capolista Ds per il Senato. A fare gli onori di casa da parte dei Democratici di Sinistra ci ha pensato invece il segretario cittadino Ennio Asuni, mentre nel frattempo si univa ai presenti anche il presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu. Proprio Francesco Carboni, escluso dalle liste dopo due mandati, così come previsto dallo statuto dei Ds, ha aperto la serata: subito sotto accusa la legge elettorale, secondo Carboni creata ad hoc per limitare i danni di una sconfitta dovuta a 5 anni di malgoverno. Per il premier parole dure da parte di Carboni: «Berlusconi è la sintesi del peggio - ha accusato l’onorevole Ds - e questa campagna elettorale sta rendendo l’idea della sua mediocrità». Un sassolino nella scarpa Carboni se lo toglie anche su un altro sardo “eccellente” del centrodestra nazionale: «Pisanu? Mi hanno detto che gira con cazzuola e sacchi di cemento nella macchina: dove si ferma lui sembra che ci sia sempre da mettere una prima pietra, da inaugurare qualcosa…».
Per Carboni, il primo obiettivo della sinistra al governo dovrà essere quello di riportare il senso della legalità, calpestato dalla Cdl, tra i cittadini e nelle istituzioni. Il deputato algherese uscente si sofferma anche sulla riforma fiscale, enucleando i principi dell’economia redistributiva di sinistra: «Le leggi di Berlusconi chiedono più soldi a chi ne ha meno, e ne chiedono di meno a chi è più ricco: dobbiamo capovolgere questa regola, costringendo chi possiede molto a pagare molto». Da segnalare l’intervento da parte di Carlo Sechi: l’ex sindaco, riferimento dell’area movimentistica algherese, ha appoggiato le ragioni dei Ds e dell’Ulivo, chiedendo esplicitamente ai candidati presenti di garantire per la salvaguardia della minoranza linguistica e culturale della Riviera del Corallo: «Vogliamo il riconoscimento del nostro patrimonio come valore aggiunto, in armonia con tutta l’isola e in prospettiva di una macroregione europea del mediterraneo». Antonio Attili, già una legislatura alle sue spalle, ha invece riportato la questione sui nodi centrali del dibattito nazionale: «L´abolizione dell’Ici è la mossa della disperazione: perché Berlusconi non l’ha fatto negli scorsi 5 anni? ormai, dopo la cura Berlusconi-Tremonti, il paese è in una condizione disastrosa». Secondo il candidato dell’Ulivo il bilancio del governo Berlusconi è irrimediabilmente marcato dal segno negativo: «L’indebitamento pubblico, prima in calo, adesso è tornato al 3,8%, con una tendenza che rischia di proiettarci fuori dai parametri UE, mentre il Pil è fermo allo 0,3%». Senza appello, poi, la condanna della legge 30: «La aboliremo: si tratta di una legge inutile e ingiusta, portatrice di un precariato che è diventato strutturale di questa Italia». «Dal 2001 a oggi abbiamo vinto tutte le tornate elettorali - conclude Attili - e vinceremo anche questa volta».
A concludere l’incontro è stato l’intervento di Antonello Cabras: «Non è vero che aumenteremo la pressione fiscale - chiarisce subito - anzi abbatteremo il costo del lavoro, portando benefici sia alle imprese che ai lavoratori». Il candidato senatore Ds punta poi il dito sui dati del premier riguardanti l’occupazione: «Il lavoro è aumentato? No. I numeri sono gonfiati dall’emersione del lavoro nero: la realtà è che per i giovani non c’è lavoro al di fuori del precariato». Per Cabras, comunque, il risultato elettorale non è mai sicuro: «Non bisogna dare niente per scontato, si deve tornare a parlare dei problemi della gente: saranno gli indecisi a determinare l’esito di queste elezioni».
Nella foto Francesco Carboni
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