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S.I. 3 novembre 2014
Studenti disabili, è emergenza
«Soldi arrivino da fondo unico»
Per la Provincia di Sassari «sarà indispensabile un intervento immediato per garantire la continuità del servizio nel 2015 e promuovere un confronto sugli scenari futuri, con la partecipazione attiva di Province, Ufficio scolastico regionale, sindacati e assessorati regionali competenti, dall’Istruzione, ai Trasporti e alla Sanità»
Studenti disabili, è emergenza. «Soldi arrivino da fondo unico»

SASSARI - «Subito un tavolo operativo regionale con tutti i soggetti che hanno competenza in tema di assistenza e trasporto degli studenti disabili in Sardegna, per stabilire gli standard dei servizi da garantire e definire modelli, procedure e risorse necessarie per rendere stabile ed efficace il servizio, assicurando a tutti il pieno riconoscimento del diritto allo studio». È la richiesta che il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, e l’assessore provinciale dell’Istruzione, Rosario Musmeci, ribadiscono alla giunta regionale. Il nuovo appello segue l’accordo raggiunto nell’incontro che l’assessore Musmeci ha avuto nei giorni scorsi con i vertici territoriali della funzione pubblica e della scuola di Cgil e una rappresentanza di docenti, educatori e genitori degli studenti disabili.

Sindacati e Provincia hanno concordato la linea per affrontare l’emergenza da qui a dicembre. «Sinora abbiamo usato tutte le risorse disponibili, compreso il contributo regionale per tutto l’anno scolastico – ha spiegato Musmeci – ma per garantire da qui al 31 dicembre un servizio con standard simili allo scorso anno servono altri finanziamenti, perciò ci rivolgeremo alla Regione». L’idea condivisa è che i soldi da usare per il servizio possano provenire dal fondo stanziato dal consiglio regionale per le Province, destinato in via prioritaria ma non esclusiva alla manutenzione degli edifici scolastici e delle strade e alla sicurezza ambientale. «Qualunque sia la fonte lo dica la Regione, ma sarà comunque indispensabile che le risorse stanziate siano destinate in modo vincolato al servizio – ha precisato l’assessore Musmeci – altrimenti saranno usate obbligatoriamente per pagare gli oltre 2milioni e mezzo che la Provincia deve allo Stato per contribuire alla spending review del governo Renzi».

Altra preoccupazione condivisa: a oggi non esiste copertura finanziaria per la seconda parte dell’anno scolastico, da gennaio a giugno. Per questo motivo Provincia, organizzazioni sindacali, scuola e famiglie si sono concentrate sull’esigenza di stabilizzare il servizio, «per evitare che la fine delle Province coincida con la fine del servizio». Per il tavolo provinciale «sarà indispensabile un intervento immediato per garantire la continuità del servizio nel 2015 e promuovere un confronto sugli scenari futuri, con la partecipazione attiva di Province, Ufficio scolastico regionale, sindacati e assessorati regionali competenti, dall’Istruzione, ai Trasporti e alla Sanità».

Nella foto: Alessandra Giudici



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