OLBIA – Era la notte tra il 17 ed il 18 marzo 1918, quando il piroscafo “Tripoli” (utilizzato come mezzo postale), fu affondato dal missile lanciato da un sommergibile tedesco nelle acque antistanti la Gallura, ad una ventina di miglia da Capo Figari. Perirono così tragicamente circa 300 persone, tra militari e civili.

Ora, la Marina Militare Italiana ed il Ministero dei Beni Culturali, nell’arco del progetto “Commemorazione della Prima Guerra Mondiale”, hanno deciso di collaborare, condividendo metodologie innovative di ricerca, utili per la tutela del patrimonio culturale subacqueo. Per questo, lunedì è partito dal porto di Augusta il cacciamine “Vieste”, che arriverà nel golfo di Olbia per localizzare ed ispezionare il relitto affondato.