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Mariangela Pala 15 ottobre 2014
Fish & Cheap, progetto targato Parco Asinara
Si chiama “Fish & Cheap”, il progetto promosso dal Parco Nazionale dell’Asinara e Area marina protetta volto alla promozione di buone pratiche per un consumo responsabile delle risorse ittiche
<i>Fish & Cheap</i>, progetto targato Parco Asinara

PORTO TORRES - Si chiama “Fish & Cheap”, il progetto promosso dal Parco Nazionale dell’Asinara e Area marina protetta “Isola dell’Asinara”, finanziato nell’ambito degli stanziamenti relativi al Fondo Europeo per la pesca 2007-2013 “Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte ai consumatori”, e volto alla promozione di buone pratiche per un consumo responsabile delle risorse ittiche e per uno sviluppo di attività di pesca a minore impatto ambientale. Il titolo del progetto richiama alla mente un piatto tipico della cultura anglosassone: i fish and chips, il pesce fritto con patate fritte, un piatto popolare, veloce da mangiare e relativamente economico. Il progetto cofinanziato dallo stesso Ente Parco, si trova attualmente in fase di gara e ha visto la partecipazione di numerosi operatori della pesca.

Diverse le linee di azione promosse dal progetto: opere di sensibilizzazione in tutta la filiera della pesca; costituzione di una rete di ristoranti sensibili alla tematica del consumo responsabile e disponibili ad adottare un menù con specie neglette; campagne di educazione ambientale con le scuole; promozione del pescaturismo come modalità di pesca sostenibile; comunicazione rivolta alla compagine turistica; attività di divulgazione a mezzo info point. La maggior parte delle attività verranno svolte sul territorio del nord Sardegna, tuttavia si conferirà al progetto un respiro internazionale nei momenti di incontro costituiti da convegni/workshop e nello svolgimento di attività di divulgazione in fiere internazionali. Un contatto diretto tra pubblico e mondo della pesca verrà incoraggiato soprattutto attraverso la campagna di educazione ambientale con le scuole.

Le attività di educazione ambientale coinvolgeranno infatti gli operatori della pesca attraverso la partecipazione degli alunni ad operazioni dimostrative di pesca artigianale. In questo modo gli allievi potranno entrare in contatto diretto non solo col mondo della pesca, ma anche, in ultima analisi, col mare stesso e con la varietà di specie che ha da offrire. Le attività dei pescatori faranno parte integrante di un’azione di educazione ambientale più ampia condotta previamente da personale qualificato che affiancherà quindi gli operatori della pesca durante le attività. Al fine di poter dare un’impostazione scientifica alle azioni svolte, gli insegnanti e il personale qualificato svolgeranno con gli alunni, in collaborazione con i pescatori, operazioni di riconoscimento e pesatura delle diverse specie pescate.

Si vuole così attivare una campagna di incentivazione al consumo responsabile del pesce enfatizzando tre elementi principali: il consumo orientato verso specie stagionali, l’importanza del chilometro zero e il consumo orientato verso le specie ‘neglette’. Queste ultime, dette anche ‘pesce povero’, sono rappresentate da specie che, pur avendo caratteristiche organolettiche di prim’ordine, hanno poco mercato perché poco conosciute dal consumatore medio e pertanto vengono in gran parte scartate dopo essere state pescate. Appare quindi particolarmente opportuno ridurre i quantitativi di pesce scartato incentivandone il consumo. Un ulteriore obiettivo del progetto è quello di agire nel campo della sostenibilità ambientale della pesca, in questo senso appare opportuno avviare un dialogo costruttivo tra operatori di pesca e operatori di aree protette e parchi, realtà, queste ultime, preposte alla salvaguardia ambientale e al ripristino delle risorse ittiche.
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