Antonio Burruni
20 settembre 2014
Arte52: la Faccixedda di Laconi
E’ stata inaugurata ieri la personale in programma fino a domenica 19 ottobre nelle sale del Museo naturalistico del territorio G.Pusceddu
VILLANOVAFORRU - Un ideale connubio tra tradizione e fantasia, un mix non fine a se stesso, che rappresenta la ricerca di un mondo che ognuno spera di trovare. Le opere di Paolo Laconi propongono volti ispirati alla tradizione dei Mamuthones, con colori e paesaggi che richiamano misteriosi e nel contempo allegri simbolismi legati alla vita.
L’inaugurazione della personale “Faccixedda” si è tenuta venerdì sera, nelle sale del Museo Naturalistico del Territorio “G.Pusceddu” e si potrà visitare fino a domenica 19 ottobre. Al vernissage, si è accompagnata la conclusione della personale di Lino Pes “Presentimento di forme”. La serata è stata condotta dal conduttore televisivo Giuliano Marongiu, con la partecipazione di Roberto Tangianu alle launeddas.
«Qual è la nota artistica che ci regala Paolo Laconi? La nota del “sogno”. Un sogno che attinge dai colori e dalle maschere della Sardegna, quei cromatismi che danno vita a storie e personaggi fantastici e surreali, a volte pieni di mistero, che alludono “ad altro”. Un altro mondo? Un altro sentire? Un altro vedere? Questo è altro, appunto. Quel qualcosa – spiega il sociologo Gianni Simeone - che a nostro avviso colora la realtà di un’altra verità, mascherata dalle convenzioni, svelata dall’arte che allude a nuove relazioni: più umane, perché viste con lo sguardo di un fanciullo che si sorprende ogni volta di un incontro, di un gioco, di un amore, della natura, della vita stessa, e che allude al rinnovamento di tutte le cose sotto l’apparenza della staticità, che invece diventa uno strumento per giocare, e come d’incanto si scioglie in mille sfaccettature, dove l’artigiano cesella il suo sentire e, spesso con ironia, ci conduce a un’umanità popolare e fantastica invitandoci al cambiamento».
Nella foto: un particolare di un’opera di Paolo Laconi
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