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red 27 agosto 2003
Nel “silenzio” di Enrico Accardo la memoria dell’esistenza
Giovedì 27 agosto si inaugura presso gli spazi di Su Palatu ´e sas Iscolas a Villanova Monteleone, la mostra “Silenzio” del fotografo sardo Enrico Accardo
Nel “silenzio” di Enrico Accardo la memoria dell’esistenza

Scattate in vecchie case di paese, le sue fotografie in bianco-nero raffigurano ambienti disabitati da tempo, ma che ancora conservano le tracce dei loro occupanti, e in cui le varie stratificazioni dell’arredo rispecchiano il passare degli anni. Tutto il rimosso delle famiglie si accumula in questi luoghi dallo statuto indefinibile, non veramente abbandonati ma neppure frequentati stabilmente; luoghi da cui l’esistenza si è ritirata lasciandoli però quasi intatti. Sebbene sia impossibile ricostruire, guardandoli, l’identità di chi li abitava, non si può dire che siano spazi neutri, tutt’altro: camere, corridoi, anditi traggono una propria inconfondibile e forte presenza dal sovrapporsi di segni disparati e casuali, dalle derive di tante vite i cui residui sono venuti a incagliarsi lì. E’ proprio l’aura quasi tangibile di vissuto addensatasi tra le loro pareti ad affascinare Accardo, che la insegue attraverso i dettagli (i disegni di un pavimento in graniglia, scarpe sotto un vecchio sofà di ferro, il letto con la coperta di tela cerata, la collezione de La Domenica del Corriere su uno scaffale sconnesso, i tubi arrampicati sul muro), la sottolinea con gli effetti di colore (una leggera sovraesposizione serve a rafforzare i neri e a togliere definizione all’immagine), con un uso ripetuto del controluce e a volte di un leggero fuori fuoco.
Come sottolinea il critico d’arte Giuliana Altea nella nota introduttiva al catalogo: “Il bianco-nero, ricco di morbidezze e di improvvisi contrasti, rivela una sensibilità pittorica che emerge anche più chiaramente in alcuni paesaggi, inseriti a spezzare la sequenza degli interni e a suggerire un contesto ambientale che li leghi l’uno all’altro. Qualcuno, abituato all’ostentata freddezza, alla monotonia documentaria di tanta fotografia di oggi, resterà magari interdetto di fronte a immagini così apparentemente nostalgiche ed estetizzanti. È chiaro però che, a dispetto della bellezza di molti dei suoi scatti, ad Accardo non interessa fare delle “belle” foto, tant’è che a volte lascia premeditatamente apparire sulla stampa macchie e difetti, che intaccandone la perfezione tecnica non ne compromettono il fascino. E non c’è solo nostalgia in questo suo inseguire il passato: stanze vuote e campagne deserte rimandano allo sguardo che le percorre, al suo muoversi attentissimo e vagamente spaesato, come di chi vada alla ricerca di se stesso in spazi insieme familiari e remoti. Un darsi a vedere così discreto che è quasi un nascondersi, e che proietta un’ombra di intimità inattesa su luoghi che dell’intimità serbano soltanto il fantasma”.

Negli spazi espostivi sono visibili 30 immagini stampate in bianconero. Per l´occasione è stato stampato un piccolo catalogo co-edito dalla Soter editrice e dalla Composita mentre il testo critico di accompagnamento è stato curato dallo storico dell’arte Giuliana Altea. Il progetto per la veste grafica e la comunicazione è stata affidata al grafico Francesco Sogos di Macomer, socio AIAP e iscritto a Beda Register.
L’inaugurazione è prevista per le ore 20.00. La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 21.00, e rimarrà aperta sino al 14 settembre. L’ingresso è gratuito.

Enrico Accardo nato a Sassari nel 1967, vive ad Alghero. Predilige il bianconero realizzando personalmente tutto il processo, dallo sviluppo alla stampa.
Per informazioni: Calarinas psc tel e fax 079 960400 e-mail:calarinas@tiscali.it
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