Sergio Ortu
25 febbraio 2006
Contenzioso Stato - Regione intrappola Fertilia: Pesanti conseguenze per l´economia
Una strada che potrebbe essere immediatamente aperta potrebbe essere quella di un dialogo diretto con l’amministrazione regionale per valutare l’ipotesi del ritiro del ricorso che ostacolerebbe il passaggio dei beni statali al comune. Ma a quanto pare il dialogo negli ultimi tempi tra comune e regione non sembra essere dei più rosei
ALGHERO - Nella seduta consiliare di mercoledì sera l’amministrazione comunale nella persona dell’assessore al Demanio Angelo Caria ha fornito la posizione del Comune in merito alla vertenza immobili demaniali di Fertilia. Un sollecito in tal senso veniva chiesto infatti da parte del consigliere dell’Udc Mauro Manca in un’apposita interrogazione che prendeva in esame sia la questione del patrimonio immobiliare di Fertilia sia la vertenza che attanaglia i commercianti alle prese con gli sfratti. L’assessore Caria ha quindi riferito un po’ tutte le tappe che hanno visto l’amministrazione comunale impegnata nel tentativo di acquisizione dei beni statali di Fertilia dal 1995 ad oggi. Un corposo dossier comunale che proprio negli ultimi quattro anni ha visto incrementare lettere e carte bollate grazie all’interessamento proprio dell’assessore al Demanio Caria che, su sollecitazione del consigliere Ballarini, dal dicembre 2002 aveva ripreso i contatti con il Demanio. Contatti che hanno registrato un evoluzione rapida tra l’agosto 2003 e l’agosto 2004 con un iniziali risvolti positivi fino a quando invece è giunta una lettera dal Demanio Centrale di Roma che spiegava l’impossibilità a procedere nella cessione dei beni in seguito ad un ricorso della Regione in sede di Corte Costituzionale. Un iter dunque che richiederà un attesa di almeno altri due o tre anni. Un attesa che secondo il Consigliere Manca potrà comportare dei risvolti nefasti per la borgata di Fertilia. Nell’interrogazione presentata al Sindaco infatti il rappresentante dell’Udc Manca evidenzia come la situazione stia prendendo una piega sempre più preoccupante e alla quale bisogna cercare di trovare delle soluzioni alternative rapide. «A seguito dei contenziosi con il Demanio -afferma Manca- a breve, visto che molte sentenze stanno divenendo esecutive, diverse attività commerciali verranno sfrattate dai locali. Qualcuna avrebbe già chiuso i battenti. Con conseguente riduzione sensibile dell’offerta commerciale e di servizio nella borgata». Una situazione che rischia di determinare pesanti conseguenze per l’economia della borgata e per la sue prospettive di sviluppo. Le azioni immediate che secondo Manca sarebbero da assumere dovrebbero essere quelle di intervenire sugli immobili di utilità pubblica totalmente degradati, promuovere iniziative di tutela per gli esercenti commerciali a rischio di chiusura e intraprendere iniziative volte alla tutela del patrimonio immobiliare storico e di alta valenza architettonico urbanistica con gli strumenti di pianificazione in mano al comune. Una strada che potrebbe essere immediatamente aperta potrebbe essere quella di un dialogo diretto con l’amministrazione regionale per valutare l’ipotesi del ritiro del ricorso che ostacolerebbe il passaggio dei beni statali al comune. Ma a quanto pare il dialogo negli ultimi tempi tra comune e regione non sembra essere dei più rosei.
Nella foto un immobile di proprietà del demanio
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