Sergio Ortu
25 agosto 2003
Quei cartelli non dicono la verità
Le acque antistanti la costa rocciosa del lungomare di Fertilia sono cristalline e trasparenti ma una serie di cartelli di divieto di balneazione diffidano chiunque a fare il bagno
Si tratta di cartelli nati per essere provvisori, che si rifanno ad un ordinanza sindacale del 1997 quando erano in corso i lavori di rifacimento delle condotte fognarie in tutta la borgata. Ebbene per un semplice quanto aberrante intoppo burocratico né l’amministrazione comunale né l’ufficio d’igiene del ASL 1 si assumono la responsabilità di rimuoverli. Mancherebbe all’appello una banale certificazione di fine lavori che l’impresa aggiudicataria dei lavori sulle condotte fognarie non ha mai consegnato al comune. Per tale intoppo non è possibile inoltrare l’istanza di rimozione di quei cartelli ormai praticamente inutili, suscettibili danneggiare l’immagine turistica e ambientale del luogo. Nessun liquame infatti viene riversato in mare ne tanto meno esiste alcuna fonte d’inquinamento che arrecherebbe pericoli ai bagnanti. Comprensibili dunque le lamentele da parte degli abituali frequentatori degli scogli del lungomare di Fertilia e dei proprietari delle numerose villette. “Noi continuiamo- affermano gli abitanti della zona- a farci il bagno in tutta serenità, anche se sopra la nostra testa potrebbe piovere una bella sanzione amministrativa se fossimo scoperti da vigili urbani e sanitari. Sarebbe davvero il colmo se succedesse una cosa del genere visto che il mare non è per niente inquinato ma è solo la burocrazia nemica del buon senso a creare sempre disagi”. Dell’argomento ad ogni modo sembra essersi già occupato l’assessorato comunale all’ecologia, sollecitato dal consigliere Ballerini, che ha inviato un sollecito all’impresa inadempiente. Ma visto che è periodo di ferie è facile che prima di vedere scomparire i cartelli saremo già in inverno inoltrato.
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