Antonio Burruni
16 febbraio 2006
Gli alunni dello scientifico "scoprono" Massimiliano Fois
L’evento, fortemente voluto da Giuseppe Serra, docente di lettere dell’istituto, ha visto per un’ora i giovani rapiti dalle parole del giovane autore algherese, sottolineando con applausi spontanei i momenti più emozionanti dell’incontro
ALGHERO - «Non mi piacciono i libri colti. Vorrei che i libri fossero letti da più persone possibili». Questo il pensiero espresso dallo scrittore Massimiliano Fois nell’incontro di ieri mattina con gli alunni del Liceo Scientifico di Alghero. L’evento, fortemente voluto da Giuseppe Serra, docente di lettere dell’istituto, ha visto per un’ora i giovani rapiti dalle parole del giovane autore algherese, sottolineando con applausi spontanei i momenti più emozionanti dell’incontro. Fois ha letto alcuni passi del suo libro col sottofondo blues di Valerio Deriu, chitarrista degli Slaves, gruppo per il quale lo scrittore è autore di 6 pezzi, tra i quali “Madelaine”, brano di chiusura della mattinata, già presentato nella manifestazione San Remo Rock. Gli studenti hanno posto varie domande all’autore nel corso di un dibattito moderato dalla loro collega Cristina Moro. Anche lei, iscritta al quarto anno del liceo Fermi, ha voluto leggere il passo che più l’aveva colpita. I quesiti dei giovani lettori hanno spaziato dai tempi di scrittura, alle tecniche utilizzate, per soffermarsi su un tema delicato qual è quello della morte. La risposta di Fois ha molto colpito la platea: «La mia visione della morte non è negativa – ha detto – sicuramente mi influenza la mia passione, fin da ragazzino, per i poeti “maledetti” francesi, come Bodelaire». Fois, in una risposta successiva ha ammesso di non essere religioso, invidiando chi lo è, per l’impossibilità di non potersi rivolgere a qualcuno più in alto nei momenti di sconforto. Quando si parla di ambientazioni lo scrittore approfitta per analizzare rapidamente lo scenario letterario sardo: «L’ambientazione è una conseguenza delle letture che ho fatto. Non mi è mai piaciuta la visione che Grazia Deledda ha dato della Sardegna, mentre mi piace molto Atzeni, che reputo il meno sardo tra gli scrittori isolani». Gli ultimi momenti dell’incontro con i liceali sono stati dedicati alle ultime fatiche del giovane algherese. A marzo dovrebbe andare in scena il monologo teatrale “Good Vincenzo”, storia di un giovane mafioso italo-americano, che verrà recitato da Ignazio Pes, attore della compagnia “Il filo del discorso”. Nel frattempo Fois sta già lavorando su un nuovo libro, sempre con la musica in primo piano, ambientato in una Alghero fuori dal tempo. Il professor Serra, al termine, ha annunciato che nei prossimi giorni gli alunni dello Scientifico avranno la possibilità di incontrare un altro scrittore locale, Claudio Calisai.
Nella foto Massimiliano Fois
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