ALGHERO - «La storia siamo noi»: i versi di Francesco De Gregori sono il giusto accompagnamento al quarto appuntamento del progetto « Nosaltres erem aixì…», la mostra dedicata alla memoria della città di Alghero, riscoperta e ritrovata e quindi rivissuta attraverso gli album di famiglia. Una città in posa. Un autoritratto di Alghero composto da una moltitudine di scatti. Immagini che daranno vita alla mostra che si inaugura questa sera (martedì) alle ore 19,30 nelle sale di esposizione dell’Obra Cultural (via Arduino 44).

Protagonisti del progetto realizzato dalla Fondazione Alguer Liberada, con la direzione di Ginetta Amadori e Marianina Delrio, in collaborazione con la Scuola Media dell’Istituto Comprensivo numero 3 di Alghero, sono proprio le raccolte famigliari che tramandano usi e consuetudini, stili e abitudini, emozioni e sensazioni, perpetuando nel presente gli occhi del passato, punti di vista che solo la fotografia può conservare. Gli album di famiglia sono un deposito di ricordi storici sociali e culturali. Un gioco di riflessi esistenziali in sottile equilibrio fra memoria ricordo e storia.

Arrivato alla quarta puntata, dopo l’esordio nel 2010, il lavoro di ricerca che ogni anno ha dato vita a una mostra, dal mare alla campagna per tornare alla città, ha ribaltato stereotipi tradizionali restituendo una immagine collettiva di Alghero sempre in sintonia con i propri tempi. Mostrandoci tutte le stratificazioni economiche e sociali su cui si è costruita l’immagine della città che oggi viviamo. «Un modo nuovo di fare la storia» spiegano le curatrici rimandando al grande interesse per la cultura della gente comune. Un progetto ancora in corso, che presuppone una grande aspirazione: una storia della gente di Sardegna attraverso la memoria conservata nelle foto di casa. Un archivio di storie destinato altrimenti a essere dimenticato con il succedersi delle generazioni. «… perché è la gente che fa la storia …».

Nella foto: un'immagine che fa parte della raccolta