ALGHERO - ”Il Segnalibro” è un laboratorio di restauro che ha preso vita nel 1997 per iniziativa di cinque artigiane esperte nel restauro di materiale cartaceo. Nel corso di questi otto anni la società si è ridotta a tre unità lavorative e con qualche difficoltà, soprattutto legate alla mancanza di conoscenza da parte del grosso pubblico di questa realtà, continua ad operare con l’entusiasmo iniziale in un’impresa di assoluta rilevanza culturale. Poi, considerato il fatto che l’azienda è portata avanti da sole donne, fa capire quanto impegno e attenzione sono profuse, tipiche dell’universo lavorativo al femminile.

Come è nata l’idea di avviare questo tipo di attività?
«Tutto è nato nel 1995 dopo aver partecipato ad un concorso regionale della durata di 2 anni di “Operatori del restauro di materiale cartaceo” , svolto ad Alghero e riservato a sole donne. Al corso eravamo in 15 e solo 5 di noi decisero di portare avanti il progetto per realizzare un’idea imprenditoriale artigiana, avviando le pratiche per la costituzione di una società».

Quando avete iniziato e quali difficoltà avete incontrato?
«L’attività è nata nel maggio del 1997, tra mille difficoltà di tipo burocratico, oltre a quelle oggettive per il lancio di una nuova attività sul mercato, legata anche alla mancanza di conoscenza di questa realtà artigiana, quasi del tutto sconosciuta in Alghero e provincia».

In cosa consiste il vostro lavoro?
«Ci occupiamo di restauro e conservazione di libri e documenti. Il lavoro consiste nel recupero di materiale antico e moderno, della realizzazione di contenitori specifici per la conservazione e di rilegatura artigianale».

Per quale motivo avete pensato di aprire questo laboratorio ad Alghero, considerato che a Sassari non esiste questa realtà artigianale, in un bacino d’utenza sicuramente più ampio?
«Abbiamo scelto di rimanere in città, fortemente convinte della centralità del luogo. La vicinanza con i comuni limitrofi ci consente di lavorare e spostarci agevolmente. Alcuni nostri lavori sono eseguiti sul posto, secondo l’importanza del documento».

Il vostro laboratorio è nato oltre otto anni fa, ripercorrete le tappe di questo periodo lavorativo e quali eventuali soddisfazioni avete riscontrato?
«Abbiamo iniziato offrendo il nostro servizio alla Biblioteca Universitaria di Sassari fino a farci conoscere da varie biblioteche e archivi pubblici e privati della provincia di Sassari. In queste esperienze lavorative riscontrammo soddisfazione nel recuperare un prezioso manoscritto di Grazia Deledda e dei documenti del “Compendio Garibaldino. Qualche anno fa abbiamo esposto i nostri lavori in una mostra organizzata dalla FIDAPA di Alghero».

Oltre al restauro antico e di pregio intervenite anche su materiale contemporaneo?
«Si, soddisfiamo le richieste dei privati, una clientela eterogenea che va dallo studente al cultore del libro oltre alle varie creazioni su carta, tutto eseguito artigianalmente, aiutate solo in una minima parte dalle macchine».

Con questa chiacchierata abbiamo voluto mettere ancora una volta in evidenza l’importanza dell’attività artigianale e della salvaguardia di un patrimonio culturale e artistico in Alghero. Nello specifico teniamo ad evidenziare le capacità, delle “ragazze del Segnalibro” di recuperare la memoria storica attraverso le testimonianze di libri e documenti, segno di particolare amore per un lavoro artigianale dalla spiccata sensibilità. Grazie anche a loro, quindi, continua la storia scritta della nostra isola, per essere tramandata in buono stato ai posteri.