Marco Vuchich
12 luglio 2014
“I have a dream”, le rastrelliere
Il sogno, niente di troppo utopistico da non poter essere realizzato nei prossimi cinquant´anni. Una bella rastrelliera per poter parcheggiare la bici almeno dove sono presenti le tanto decantate piste ciclabili
“I have a dream”. Intendiamoci, niente di troppo utopistico da non poter essere realizzato nei prossimi cinquant'anni, eh! Mica chiedo la pace nel mondo, amore libero per tutti o capire se la superficie del mento del vicesindaco Cacciotto rientri nella sezione aurea formulata dai Greci per definire la bellezza del corpo umano. Macché, io sogno una città con le rastrelliere per le biciclette. “Anvedi sto pezzente che sogni miseri che c'ha”. Ebbene si, una bella rastrelliera per poter parcheggiare la bici almeno dove sono presenti le tanto decantate piste ciclabili, lascito della buonanima dell'ex sovrano di Alghero. Si, perchè Tedde ha fatto tanto per la viabilità cittadina, disintegrando marciapiedi per far posto alle lunghe strisce rossicce delle ciclabili. E' vero alcuni tratti sono impercorribili a causa dei pedoni che non hanno ancora capito a cosa servano, altri sono soffocati da bancarelle più o meno etniche, come sul Lungomare Dante, ma potete percorrerle per tutta la loro lunghezza e di rastrelliere, datemi retta, non ne troverete.
Turisti e indigeni, però, si sono ingegnati e legano i propri veicoli a due ruote ovunque fuoriesca qualcosa di verticale dal terreno, che sia un palo, un albero, un semaforo, la gamba di un vigile incantato ad ammirare uno degli splendidi tramonti algheresi. Insomma, basta frequentare in questi giorni la litoranea per scoprire incatenamenti continui di ruote e telai ad appendici metalliche, tronchi d'alberello, pali della segnaletica, cancelli e ringhiere. Se a Roma hanno Ponte Milvio con migliaia di lucchetti dell'amore aggrovigliati in ogni dove, la Riviera del Corallo potrebbe diventare famosa per gli ammassi di biciclette e catene di ogni colore e modello, rovesciate, appese, addossate, affiancate, tenute insieme più che da una promessa d'amore da una economica speranza di ritrovarle.
Ora resta da capire a chi inviare la supplica, perchè è facile perdersi nella giungla di deleghe assessoriali ricoperte dai nostri amministratori. Quindi vediamo un po' quali potrebbero essere gli uffici competenti: Politiche ambientali ce l'ha Raimondo Cacciotto e dopo l'incipit di questo articolo penso proprio che brucerebbe qualsiasi petizione inviata dal sottoscritto. Politiche Giovanili e Sport sono di competenza di Nina Ansini che l'ultima volta che è salita su una bicicletta era quella regalatale alla prima comunione. Viabilità e Trasporti del mitico Gianni Cherchi, uomo tutto d'un pezzo che odia i ciclisti da quando gli tagliavano la strada mentre guidava il tram, quindi da bocciare sicuramente. Sarà dura ma la speranza, come dicono i disoccupati, è l'ultima a morire (e qua la toccatina scaramantica è di dovere). Sapete che vi dico? Alle prossime elezioni se non ci sarà un partito che porrà al primo punto del programma elettorale l'invasione sistematica del territorio di rastrelliere... io a votare non ci vado.
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