Sergio Ortu
31 gennaio 2006
"Giornata del Ricordo": fervono i preparativi a Fertilia
Fervono i preparativi a Fertilia per le celebrazioni in occasione della “Giornata del Ricordo” dell’esodo degli esuli giuliano dalmati
ALGHERO - Fervono i preparativi a Fertilia per le celebrazioni in occasione della “Giornata del Ricordo” dell’esodo degli esuli giuliano dalmati. La giornata stabilita con legge dello stato nella data del 10 febbraio di ogni anno, viene vissuta in varie città italiane con diverse iniziative sia a livello istituzionale che con cerimonie promosse dalle associazioni di esuli presenti in tutta la penisola. A Fertilia verrà chiaramente vissuta con particolare enfasi proprio per la presenza da oltre cinquant’anni della comunità di esuli giuliano dalmati. Come l’anno scorso anche per l’edizione 2006 verrà emesso da Poste Italiane uno speciale annullo filatelico. Il timbro postale quest’anno apporterà la dicitura “Giornata del Ricordo-esuli di Fertilia-Gianni Calebotta”. Una commemorazione quindi che vede il ricordo anche di un anziano esule scomparso qualche anno fa il cui ricordo è probabilmente più vivo tra gli sportivi in quanto Gianni Calebotta fu per anni un atleta, ma soprattutto un grande allenatore di calcio. L’allestimento di una postazione speciale delle Poste Italiane avverrà nei locali parrocchiali dove chi vorrà potrà timbrare la propria corrispondenza con lo speciale timbro commemorativo. Nella mattinata di venerdì 10 febbraio è prevista come di consueto la messa di memoria e ricordo alla quale parteciperanno le massime autorità civili e militari locali insieme alle associazioni esuli. Da segnalare che proprio lo scorso anno è stata intitolata da parte dell’Amministrazione Comunale una via nella borgata, intitolata alle vittime martiri delle Foibe. Una iniziativa che vuole ancora una volta ricordare una delle pagine più tristi della storia italiana nel dopoguerra. La celebrazione liturgica sarà concelebrata oltre che dal nuovo parroco di Fertilia Don Raffaele Madau, dal precedente parroco Don Angelo Cocco e da Don Antonio Tedeschi esule giuliano che esercita il suo ministero a Roma.
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