A.B.
3 luglio 2014
Fondi Ue: incontro Confcommercio-Regione
L’associazione di categoria punta su ricerca, sviluppo ed innovazione, agenda digitale, competitività dei Sistemi produttivi e valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e turismo, per disegnare la nuova programmazione dei fondi comunitari per settennio 2014-2020
CAGLIARI - Ricerca, sviluppo ed innovazione, agenda digitale, competitività dei Sistemi produttivi e valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e turismo. Sono queste le azioni sulle quali, secondo “Confcommercio Sardegna”, occorre puntare per disegnare la nuova programmazione dei fondi comunitari per il settennio 2014-2020. L'organizzazione che rappresenta i settori del commercio, servizi e turismo, lo ha ribadito alla Commissione Bilancio del Consiglio Regionale.
Per Confcommercio occorre puntare sugli incentivi alle imprese per l'impiego, anche temporaneo, di ricercatori nelle imprese, al sostegno ai servizi innovativi (pacchetti completi di servizi tecnici, contabili, di consulenza normativa, per la commercializzazione) ed al supporto allo sviluppo delle "autostrade informatiche" a banda larga ed ultralarga sull'intero territorio regionale, rafforzando il settore “Ict” nei processi produttivi delle “Pmi” coerentemente con la strategia smart specialization. Secondo l’associazione di categoria, il sostegno al miglioramento strutturale, agli investimenti ed all'innovazione produttiva, tecnologica, commerciale ed organizzativa delle imprese può avvenire anche attraverso l'attivazione delle fiscalità di sviluppo. Per Agostino Cicalò occorre «rafforzare la competitività delle imprese esistenti, appartenenti al comparto turistico e dell'artigianato della tradizione, delle imprese agricole-acquicole esistenti operanti nei siti di interesse comunitario (“Sic”) e zone di protezione speciale (“Zps”), con attività che trovano nella qualità ambientale un importante fattore di sviluppo e successo. Nel contempo, servono interventi per la nascita e lo sviluppo di imprese ed è necessario riuscire ad attrarre investimenti mediante il sostegno finanziario nell'ambito delle strategie integrate di sviluppo locale». Da qui, anche la sollecitazione per un potenziamento dei “Confidi”, che possano accompagnare investimenti per riorganizzazioni e ristrutturazioni aziendali finalizzati al consolidamento della base produttiva in chiave innovativa e di accessibilità.
Rimane comunque il vero punto critico, rilevato anche di recente dalla Corte dei Conti, nella estenuante lentezza dei processi burocratici che sono stati finora il vero limite alla capacità di spesa della nostra Regione. Se in altre realtà del territorio nazionale i risultati sono stati ben più positivi appare evidente che dobbiamo con grande determinazione adeguare in ottica di massima efficacia le attività delle strutture regionali deputate alla gestione dei fondi. Non di meno il sistema delle imprese e le sue rappresentanze devono impegnarsi a fondo nella proposizione di progetti di particolare valore e coerenza con le caratteristiche positive della struttura imprenditoriale sarda».
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