Monica Caggiari
23 gennaio 2006
Il fascino della Sardegna e inediti ritratti storici nella poesia di Carla Casula
Sabato scorso, 21 gennaio, è stato presentato nella saletta Salpare della Casa editrice Nemapress, la seconda raccolta poetica di Carla Casula, che per l’occasione ha letto alcuni brani, spiegandone il significato e cercando il confronto con i presenti
ALGHERO - In pochi versi c’è la descrizione di tutto il suo mondo, i suoi studi e le sue esperienze, gli affetti e suoi moti d’animo. Carla Casula, la giovane poetessa della scuderia Nemapress, ha confermato con la sua seconda opera poetica, “Parole all‘orizzonte”, la grande passione per la poesia, ben radicata nelle fibre di un animo delicato e solo apparentemente altero e sicuro di sé. L’opera, andata in stampa lo scorso agosto, si discosta dalla prima produzione, più intimistica, quasi catartica nel suo fluire sulle acque del ricordo e delle esperienze, talvolta dolorosi, di un passato fragile e in bilico. Quelli di “Parole all’orizzonte” sono versi nuovi, freschi e languidi insieme, che rievocano la storia umana, saltando dalle vicissitudini che accomunano tutti gli uomini e le donne alle vicende storiche, viste e analizzate, però, con sguardo intimistico. Emergono così dei ritratti inediti di personaggi come la sensuale Cleopatra o il feroce Vercingetòrige, ai quali si aggiungono le descrizioni di battaglie e di paesaggi d’altri tempi, con tanto di omaggi alla sua Sardegna e a Grazia Deledda, la più grande scrittrice di questa terra aspra e materna al contempo. L’amore, inteso come apertura a tutto tondo verso l’universo, pervade le pagine e si inerpica tra le varie sezioni, che, prendendo spunto dal titolo dell’opera, seguono il sentore di infinito che prepotentemente s’impone nelle 4 parti, dedicate a poesie di pochi emistichi, come in “Fotografie”, che poi si sviluppano nell’ardore della sezione “Parole”. L’esuberanza della ricercatezza linguistica e degli studi storici prorompono poi nel capitolo dedicato agli “Eroi”, per rientrare con delicatezza nell’ultima parte, “All’orizzonte”, dedicata al paesaggio sardo, selvaggio e affascinante, che si perde nei tempi e nelle usanze antiche, di una terra che per Carla Casula sembra restare sempre il riferimento inequivocabile per vita e opere, giorno dopo giorno.
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