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A.B. 12 giugno 2014
Sardegna Rally Race: tappa a Barreda, ma comanda Botturi
La quarta tappa della manifestazione è appannaggio dello spagnolo, ma è il Gigante di Lumezzane a guidare la classifica generale
Sardegna Rally Race: tappa a Barreda, ma comanda Botturi

SAN TEODORO - Navigatore sopraffino, ma anche tattico e stratega eccellente. Alessandro Botturi ha ormai preso il volo al comando della classifica generale del “Sardegna Rally Race 2014” e gli avversari si domandano come l’italiano abbia fatto a diventare così forte. Se la domanda è un eufemismo, la risposta, tuttavia, è sotto il naso di tutti. Punto primo, il “Bottu” ha acquisito una straordinaria familiarità con gli elementi chiave del rally e con i terreni della Sardegna. Punto due, alla sicurezza con la quale riesce a districarsi dai dedali della navigazione, il “Gigante di Lumezzane” affianca una straordinaria gestione della giornata di gara. Sul piano fisico, l’ex rugbysta non ha alcun problema, su quello puramente tattico la sua scelta vincente è l’intransigente concentrazione sulle difficoltà della gara, che “martella” con ritmo demolitore.

La quarta tappa ha chiarito il concetto. Sulla carta, per lui era un giorno penalizzante, poiché Botturi partiva per primo e doveva aprire la pista agli avversari. Di fatto, è stato il giorno della sua consacrazione, poiché è rimasto costantemente in fuga da solo ed, anzi, ha incrementato il proprio vantaggio. Dal punto di vista strettamente cronometrico, per la verità, il protagonista della giornata è Joan Barreda che, con un terzo ed un primo posto nelle due prove speciali, ha battuto sia Botturi che Faria. L’”equilibrio prestazionale” della “Macchina Botturi” ha però raggiunto un livello tale di efficacia per cui agli avversari diretti, ancora una volta, non è rimasto altro da fare che… sbagliare.

Le Prove Speciali in programma erano relativamente corte, 49 e 66chilometri, la ancora una volta con molta navigazione. La più temuta, inutile dirlo, era la prova di Foresta Burgos, per il Sardegna Rally Race un classico del “terrore”. I partecipanti si sono ben comportati, nessuna svista, evidentemente stanno imparando in fretta la lezione. Nella Foresta Burgos, pochi gli errori e per lo più veniali. Ma la differenza globale in favore di Botturi è chiara. Sul risultato finale pesano anche, evidentemente, le disavventure, piccole o grandi che siano. In particolare, il ritardo di Marc Coma è da imputare al malfunzionamento del comando di avanzamento del road book, e quello di Paulo Gonçalves, per esempio, al impossibilità di riparare l’impianto frenante al bivacco Marathon di San Leonardo.

Siamo ormai all’epilogo della corsa: manca una tappa, la quinta, con partenza ed arrivo a San Teodoro, e le due Prove Speciali, “Degli Altipiani” e “Coi Luna”. 120+50chilometri di Ps, per gli ultimi 287 chilometri dell’edizione 2014. Sarà ancora, lo assicura il tracciatore di “Bike Village”, una tappa da girare con particolare attenzione. Nulla di definitivo, come sempre, fino all’ultimo chilometro del rally. Botturi ha un vantaggio di 10’ su Coma e di 17’ su Gerard Farres. Appena distanziati e vicini tra loro, Rodrigues e Gonçalves bussano alla porta del podio. L’ultima tappa sarà difficile, ma se è certo che per Botturi si tratta essenzialmente di non sbagliare, davanti a tutti gli altri si profila il miraggio di una vera e propria impresa.

Nella foto: Joan Barreda



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