9 giugno 2014
Signor sindaco, si faccia una passeggiata…
Mentre la politica comincia a fare i conti sui risultati pesando i numeri e le percentuali, mentre i bagliori della festa dei vincitori riverberano sulla delusione dei vinti, un giro per la città rivela uno stato di degrado non più sopportabile, che mette a rischio l’immagine di Alghero e della sua economia. Il decoro urbano della città naturalistico del suo territorio rappresentano la materia prima della economia di Alghero. Potrebbe valere più di Capri e di Portofino…
Caro signor sindaco, prima di tutto auguri. Auguri soprattutto perché adesso comincia la vera salita. Finiti i bagliori della festa, la magia del successo elettorale, verrà molto presto il momento di fare i conti con la politica che per un sindaco significa soprattutto amministrazione. Che sa bene che è di questo che ha bisogno Alghero. Sulla carta non dovrebbe essere poi così difficile, visto che il centrosinistra va al governo con 15 consiglieri ai quali si dovrebbero aggiungere anche i due del Pd. Anche se il crollo dell’affluenza, l’astensionismo militante, ha reso un po’ smilzo il suo risultato in termini assoluti… La partecipazione del Partito democratico tutto, dai consiglieri regionali appena eletti, da Lotto a Demontis a Manca, ma anche Ganau, e poi Pigliaru e Soru, e anche Lotti venuto apposta da Roma a rappresentare Renzi si sono prodigati per la sua vittoria al ballottaggio. Ora siccome è regola assiomatica che non possano esistere due Pd ad Alghero, e si sono visti gli effetti sul consenso a sinistra della guerra locale fra le due anime l’un contro l’altra armata di Sel, toccherà proprio a lei tessere la nuova trama per ricomporre l’intera tela dei democratici.
Soprattutto perché il caso Alghero non è passato inosservato nell’analisi del voto in via di elaborazione in via del Nazareno a Roma. E se è vero che il Pd di Renzi ha vinto in tutta Italia, con risultati clamorosi in Lombardia e Piemonte, conquistando 30 grandi comuni mentre il centrodestra alla fine dei conti ne ha persi ben 46, è altrettanto vero che c’è un altro vincitore più insidioso di tutti gli avversari, cioè il partito del Non Voto diffuso su tutto il territorio nazionale. Maria Grazia Salaris si è rivelata un’avversaria all’altezza della sfida, superando le previsioni al primo turno, e contendendo la sconfitta con una percentuale di tutto rispetto. Ma lei è troppo esperto per non sapere che in ultima analisi è stato un avversario paradossalmente più facile da battere… Perché se al ballottaggio si fosse trovato un grillino di primo rango, molto più complicato sarebbe stato mantenere il vantaggio del primo turno. E’ il caso di Livorno, dove ha vinto il sindaco di Grillo che è riuscito a convogliare su di se tutta l’opposizione di destra rimontando il candidato Pd dal 19 al 53 per cento.
Comunque oggi è solo lunedì. La proclamazione sarà mercoledì. E anche se non sono poche le cose a cui pensare, dalla scelta del vicesindaco ai primi sondaggi per la giunta, trovi il tempo di fare una passeggiata per Alghero. Da sindaco, finalmente. Per scegliere il punto di partenza la città esibisce quotidianamente il suo stato indecente quasi più senza vergogna. Per esempio l’imponente facciata ottecentesca in stile neoclassico orami da tempo avvolta nei teloni che nascondono interminabili lavori che nessuno sta più facendo, è solo un’offesa al decoro urbano ma anche un vulnus alla storia religiosa della città. Si potrebbe anche cominciare dal momento in cui si atterra ad Alghero scendendo a fianco di Monte Doglia, ancora deturpato da una cava insensata che per ricavare un po’ di pietra ha distrutto per sempre, la ferita rimane infatti anche se la cava non c’è più, quel sublime colpo d’occhio su tre mari. Eppure dovrebbe essere protetto come un parco, il Parco di Porto Conte appunto… Diventato però in molti suoi punti discarica illegale di mondezza suprema. La condizione delle sue spiagge più belle, dal Lido a Maria Pia dalle Bombarde a Lazzaretto fino a Mugoni, diventato territorio di preda delle più deleterie penetrazione del commercio selvaggio, frutto avvelenato della economia della birretta, pretende risposte immediate nel quadro di un progetto di lungo respiro.
Il destino è stato munifico con Alghero fin dagli albori... Ma la sua storia moderna ha lasciato tracce altrettanto importanti e suggestive: Fertilia è una delle più notevoli città di fondazione, per il suo stile e per le opere d’arte che contiene, per esempio l’affresco di Giuseppe Biasi… Ma a passeggiarci sembra una città bombardata e abbandonata dai suoi abitanti prima che fosse completata la sua costruzione. Così come la pineta che la circondava, una parte incendiata non è mai stata ripiantata, e l’altra, la pineta dell’Arenosu abbandonata al degrado ambientale e sociale conseguente alla mancata soluzione, una soluzione civile, dell’insediamento rom. Certo sono problemi di grande complicazione e di difficile soluzione. Resi sempre più tragici dalla mancanza di soluzioni. Possibile, signor sindaco, che una città del pregio ambientale e urbano di Alghero debba sopportare di essere chiusa da una teoria di transenne che già sembrano definitive? Se gli imprenditori del turismo algherese, tutti insieme, dovessero porre il problema del decoro della città come dargli torto? Il profilo del cielo di Alghero vale più di quello di Saint Tropez, le sue piazze non sfigurano ne di fronte alle piazzette di Capri o di Portofino. Il suo porto non avrebbe niente da invidiare a Porto Cervo… Ecco proviamo a partire dal porto: sarà anche una stupidaggine, ma quel pannello della planimetria del porto allo scalo Tarantiello, bruciato che fa bella mostra del suo pietoso stato e non dell’area portuale è davvero un colpo nello stomaco.
Come non si capisce perché si debba consentire a quelle due orrende rivendite mobili di bibite, una gialla e l’altra arancia, proprio a ridosso della parte più imponente della città mura, è un delitto di gusto, il sintomo che indica la grave malattia di una città che non è consapevole delle sue ricchezze e quindi le spreca invece di farle fruttare. Dall’altra parte, verso la muraglia, se avrà la voglia di arrivare al molo di sopraflutto, altra opera mai terminata, si troverà in una terra di nessuno di cui nessuno sembra voglia occuparsi… Come ci dice molto sull’incuria della città quel chiosco abbandonato sulla banchina nei pressi della Guardia di Finanza… C’è da riflettere sulla faglia fra storia e cultura, senso civico e decoro, che sembra aver allontanato i cittadini dalla loro città. Basti pensare allo spettacolo che offre piazza civica, arrivando da Porta Terra, bloccata dai tavolini, con almeno tre tipi diversi di ombrelloni e coperture che nessun sindaco sopporterebbe. Eppure proprio in quell’angolo della piazza, dalla bifora di Palazzo de Arcaine, Carlo Quinto aveva fatto cavalieri tutti gli algheresi: «Estote todos caballeros»… Non vorrei che prima poi ce ne fosse chiesto conto, e dovessimo restituire il titolo…
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