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26 maggio 2014
«Te la do io, Alghero!»
Ancora un titolo alla maniera di Grillo. Perché i venti punti in percentuale di distacco fra Cinquestelle e Pd non potranno che riflettere il risultato delle europee nello scrutinio per Sant’Anna. E se il sondaggio alla uscita dalle urne realizzato da IsolaMedia per Alguer.it fosse confermato dai risultati il centro sinistra rinforzato, sia a sinistra che a destra, potrebbe riconquistare il Municipio. E anche il Pd potrebbe ritrovare nella vittoria l’unità perduta.
«Te la do io, Alghero!»

Quando sul tabellone delle proiezione per la prima volta è comparso il dato che dava al Partito Democratico più del 40% dei voti i lineamenti della faccia di Bruno Vespa si sono scomposti come la faccia di Diego Simeone nel momento in cui Sergio Ramos ha schiacciato di testa dentro la rete dell’Atletico Madrid. E così ha vinto Carlo Ancelotti, come si sapeva… Ma che paura… Il paragone calcistico serve per spiegare l’errore dei sondaggi sul Partito Democratico di Matteo Renzi. Erano tanto favorevoli che nessuno ci ha creduto. Scottati dalle metafore di Pier Luigi Bersani si sono messi a ponderare i dati pesando i voti invece di contarli dando così enfasi alla furiosa propaganda di Beppe Grillo che ha fatto credere a tutti di essere sopra Renzi, seppure di un solo voto.
Un voto clamoroso. Non era mai successo. La quota 40 non era mai stata nemmeno immaginata da nessun partito collocato a sinistra dello schieramento politico italiano.

Gli opinionisti della notte che hanno seguito passo passo i dati si sono esercitati su un tema curioso: chi ha fatto vincere Renzi? L’ha fatto vincere Berlusconi perché l’ha sdoganato, quasi lo ha incoronato come suo erede ideale indirizzando sul Pd il voto dei delusi e degli astenuti potenziali del centro e anche di destra. No, no, si replicava dall’altra parte: è stato Grillo a far vincere Renzi perché lo ha costretto a seguirlo sulla linea dell’antipolitica, della rottamazione, della rottura generazionale con la vecchia politica. La vittoria di Renzi, è quasi tutta di Renzi. La percentuale del «quasi» va assegnata al Pd. Un partito che ha trovato il modo per sopravvivere alla crisi della politica riuscendo a conservare la propria identità plurale… Piccola nota a margine: Renzi non ha fatto scrivere il suo nome nel simbolo! Nella fotografia della vittoria in via Nazareno nella sede del Pd non c’è Renzi ma ci sono tutte le componenti, le correnti, le bande del Pd che si sono ritrovate nel momento di contare i voti che sembravano non finire mai…

Specularmente fra gli opinionisti della notte si è discusso con sottile accanimento su chi fosse lo sconfitto. Grillo è stata la risposta quasi unanime. Ma invece alla vittoria di Renzi corrispondono due sconfitte. Insieme a Grillo c’è Berlusconi. Con il voto per l’Europa del 2014 finisce il ventennio berlusconiano. Altro che colpo di Stato. Berlusconi è stato battuto in una campagna elettorale dal voto della gente. Anzi battuto due volte. Perché è terzo, con una percentuale non più sufficiente a fare di Forza Italia un partito guida. Nemmeno per il centro destra. Il debole risultato di Alfano aggrava la crisi del berlusconismo. Mentre a sinistra Tsipras non potrà essere antagonista al nuovo corso del partito democratico… Ecco perché lo spoglio dei voti di Alghero, paradossalmente, può dare una indicazione politica per il futuro della situazione politica nazionale.

Se gli «exit poll» del circuito IsolaMedia per Alguer.it dovessero essere confermati, con Mario Bruno al primo posto ed Enrico Daga probabilmente al quarto o al massimo terzo, il Pd potrebbe ritrovare un nuovo assetto aprendosi a sinistra. E vincere così il ballottaggio contro il centro destra di Mariagrazia Salaris. Un risultato sorprendente. Dopo il pasticciaccio apparecchiato con la giunta di Stefano Lubrano. Che si disputerebbe ora l’ultimo posto con il partito del suo più fedele sostenitore che ha raccolto intorno alla candidatura di Fiorella Tilloca ciò che restava della sinistra radicale. Sarà tenendo conto di questi percorsi prossimi venturi che bisognerà seguire con attenzione lo scrutinio delle comunali. Perché la partita di Sant’Anna non finisce qui. Domani non comincia infatti il secondo tempo della stessa sfida ma si apre una sfida nuova. Che Alguer.it potrà ancora seguire con lo stesso impegno e indipendenza. Sia detto con un pizzico di ironia: non avendo vinto Beppe Grillo non ci saranno più per i giornalisti, i processi telematici minacciati e programmati dal Movimento Cinquestelle. A meno che dalle urne scrutinate nel pomeriggio non esca vincitore Graziano Porcu. Al primo turno. Nel caso ci dichiariamo fin da ora colpevoli.



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