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19 maggio 2014
Ma che ne so io del Porcu?
Cari militanti e sostenitori pentastellati, siccome l´idea ci è sembrata molto «grillina», potenzialmente capace di imprimere una svolta alla vostra campagna elettorale, vi proponiamo un patto: noi non chiediamo niente a Graziano Porcu, non chiediamo come sia stato scelto e da chi, chi sia il suo stratega, quale sia la sua storia politica, di C'è, Riformatori, e quale sia la sua reale e concreta occupazione, dove lavori, quanto guadagni e quanto sia la aliquota «Irpef», cioè quanto paga di tasse... Non vorremmo incorrere in nuovi anatemi. Perciò chiedeteglielo voi. E chiedete anche a Grillo stesso. E poi fatecelo sapere. «Prendetevela pure con noi, insomma, ma non insultate la nostra intelligenza!»
Ma che ne so io del Porcu?

Grillo si è annesso prima la magistratura, poi anche polizia e carabinieri, e forse anche la forestale con i pompieri tutti stanno dalla parte di Cinquestelle («Cinquestellette?!»). Pensavamo che ad Alghero volesse anche annettersi Alguer.it. Per i politologi cittadini i segnali erano stati forti e chiari: durante la campagna elettorale ai «grillini» sono stati dedicati pezzi di cronaca, esclusi i commenti quindi, tre volte superiori a qualsiasi altra lista delle 12 in competizione alle prossime comunali. Contare per credere. E poi quello slogan così «grillino», scelto per lanciare il dibattito fra i candidati alla guida del municipio, «un sindaco non si inventa, si sceglie», era sembrato ai più la dichiarazione di segrete corrispondenze. Quasi un endorsement per dirla nell'inglese dei «manager del turismo internazionale».

Che delusione perciò, quando qualche minuto prima di cominciare è arrivato al Mercato il comunicato con cui i Pentastellati, d'imperio, naturalmente dopo regolamentare «votazione» segreta fra loro medesimi, si sottraevano al confronto, naturalmente per combattere «la mala politica e la mala informazione di potere» accusando questo giornale di essere «organo di disinformazione». E anche di «faziosità». Al contrario di tutti i giornali «amici», e quindi non faziosi, che nel comunicato vengono indicati testata per testata. Abbiamo così scoperto che siamo l'unico giornale di opposizione ad Alghero, soprattutto se la marcia verso il potere del candidato Porcu, carrozzato Grillo per queste elezioni, dovesse diventare trionfale. Ma finiamola qui con l'ironia. Sarebbe facile così rispondere alle intimidazioni. C'è poco da scherzare, infatti. Ad Alguer.it non piace stare all'opposizione. E nemmeno al governo. Perché non è dei giornali la funzione di fare le leggi, al posto del parlamento, e nemmeno di governare o amministrare, al posto del governo o del sindaco, e tantomeno giudicare, al posto della magistratura.

Tocca all'informazione invece un compito difficile e complesso nei fatti ma a parole molto semplice e chiaro: informare l'opinione pubblica. Naturalmente senza rinunciare alle proprie idee, seguendo quel principio aureo del giornalismo che contempla «i fatti separati dalle opinioni». Bisogna riconoscere che nel comunicato Cinquestelle ci viene riconosciuta la correttezza dell'informazione. Per quantità. Ma infatti ciò che infastidisce è la qualità. Non è per spirito dietrologico allora che ci siamo convinti che ai vari Casaleggio di Alghero ciò che da fastidio siano appunto le opinioni. Proviamo? Controprova del nove? Potremmo ricordare che fummo già colpiti da anatema grillino alle precedenti comunali quando definimmo «asinella», giusto per dire, la candidata Cinquestelle perché a 36 anni si presentava come studentessa. Era un'opinione. Poi nel corso della legislatura comunale è diventato un fatto, però.

Visti i risultati: come sanno bene i Casaleggio di Alghero che hanno provveduto a far sparire, non solo dal presente ma anche dal passato il nome stesso della candidata Giorgia Di Stefano consigliere comunale uscente, «lanciata» da Grillo in persona sul palco della Mercede… Tra parentesi, vorremmo chiedere ai militanti di Cinquestelle se va considerato un fatto o un'opinione notare che Grillo non è venuto per «lanciare» Porcu! Povero Porcu. Lui al confronto dei candidati ci voleva venire! Gli offriamo una «seconda chance». Partiamo da una triste constatazio: nessuno dei candidati, anche a domanda diretta ha risposto a un questione che ad Alguer.it consideriamo importante per la correttezza dell'informazione elettorale e la trasparenza degli amministratori potenziali: che ciascun candidato dichiari come vive, quanto spende per vivere, da quali attività provengono i suoi redditi, quale è la sua aliquota Irpef, quante e quali tasse paga…

Sono dati che per legge gli amministratori e i governati tutti dovrebbero rendere pubblici, una volta eletti. Noi chiediamo da anni che lo si faccia volontariamente prima, giusto per farsi un'idea… Nessuno ci ha finora risposto. Cari elettori e sostenitori di Cinquestelle, siccome l'idea ci sembra molto «grillina», una trovata geniale capace di imprimere una svolta alla campagna elettorale, facciamo un patto: noi non chiediamo niente a Graziano Porcu, non chiediamo quale sia la sua reale e concreta occupazione, dove lavori o abbia lavorato finora, quanto guadagni e quanto sia la aliquota «Irpef», insomma in soldoni quanto paga di tasse (ecc....). Non vorremmo incorrere in nuovi anatemi e scomuniche per «mala-informazione». E allora, chiedeteglielo voi. E poi fatecelo sapere. Non ci sembra un patto leonino. Nessun ricatto: perché, potrete continuare a pensare di noi tutto il male che vorrete. Politicamente garantiti dal fatto che continueremo a informare i nostri lettori, anche sul Movimento 5Stellle, come da quattordici anni a questa parte. «Prendetevela pure con noi, insomma, ma non insultate la nostra intelligenza!». (La battuta è di un comico, un altro, Corrado Guzzanti. Senza offesa!)

Post scriptum. Avviso ai naviganti: il titolo di questo articolo viene dritto dritto da una famosa novella di Boccaccio, in cui si racconta di Buffalmaco, e un certo Bruno che tirano un brutto scherzo a Calandrino…



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