A.B.
5 maggio 2014
La Cavalcata del Sole festeggia il decennale
In 180 al grande party del Fuoristrada a San Teodoro. La principessa Camelia Liparotti, sir Alessandro Botturi e scudiero Manuel Lucchese aprono le danze di una due giorni di fuoristrada dell’entusiasmo
SAN TEODORO - A volte il successo è nella cura dei dettagli. E nella fantasia. Così si fa, partendo da una formula di base indovinata, fortunata, ed “allegando” un’attenzione continua al suo sviluppo, alla sua diversificazione, lasciando un evento completo in una situazione di perenne work in progress. Così ogni volta è un evento che pare di conoscere, ma che è sempre nuovo, e un qualcosa di più.
La decima edizione della “Cavalcata del Sole” ha premiato ancora una volta l’impegno di “Bike Village”, restituendo al presidente Gianpaolo Granara es ai suoi fondatori Antonello Chiara e Granrenzo Bazzu la sensazione che il pubblico degli aficionados ami questa manifestazione proprio per la sua grande varietà di idee. È chiaro sin dall’inizio, dallo scenario e dal percorso. Minaccia di piovere, ma poi c’è “maggioranza” di sole, c’è asfalto per raggiungere il centro di gravità della manifestazione, ma poi è soprattutto grande Fuoristrada. “Willi”, il tracciatore della Cavalcata, ma anche del “Legend” e soprattutto del “Sardegna Rally Race”, ancora una volta non si risparmia. Per mesi è andato alla ricerca di quelle varianti di percorso che rendessero almeno in buona parte inedita la decima edizione della “non-gara”. Come sempre, ci è riuscito alla grande. Un largo anello ad ovest di San Teodoro, oltre Buddusò ed Alà dei Sardi, ed un secondo verso sud, davvero suggestivo con un cocktail concentrato di mare e montagna, lungo la dorsale ideale della Statale 125 fin quasi ad Orosei. Terreni “grassi”, impegnati dall’umidità delle recenti piogge, ma perfetti il giorno del passaggio, e scenari, noblesse oblige, sempre da capogiro. Non meno apprezzati i due punti di ristoro, nello scenario edonistico di Tandalò il primo giorno, e in quello più prettamente agonistico della pista di Berchida. Pausa totale nel primo caso, combattuto test del crossdromo nel secondo, ed in entrambi, quell’atmosfera che l’intermezzo della Cavalcata del Sole, un pit tradizionale ed ormai obbligatorio, riesce immancabilmente a ricreare ed a riproporre in forma smagliante. Ed atmosfera totalmente nuova al termine della prima tappa, con un frizzante “apero-cena” offerto da “Bollicine” e da San Teodoro, che ha rischiato di diventare un “Happy Night”.
Moto ed appassionati da tutte le parti. I fedelissimi, quelli che non si perdono un’edizione da dieci anni, e quelli che hanno raccolto il messaggio arrivato lontano, fino in Francia ed in Inghilterra, ed hanno risposto aderendo con entusiasmo. Moto di tutti i tipi. In maggioranza, le classiche “Enduro”, ma le sfide delle “Bicilindriche” e delle “Epoca” si fanno costantemente, ogni anno che passa, più caratteristiche ed agguerrite. È bello vedere con che cura e che amore i partecipanti hanno cura delle loro creature, è l’espressione di una passione smisurata scritta nel dettaglio tecnico, nella colorazione e nella grafica, nell’allestimento sempre impeccabile della “cavalcatura” da Cavalcata del Sole.
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