Continuano gli eventi dell’Aprile Libertario del Csoa Pangea con il dibattito nel mondo del lavoro dei diversamente abili
PORTO TORRES - Il Csoa Pangea, in collaborazione con Su tzentru curturale “Nino Gramsci” del “Sindacadu de sa Natzione sarda”, presentano, mercoledì 9 aprile 2014 alle ore 18, un dibattito sulle diverse abilità dal titolo “Diversità e lavoro”. La crisi economica che colpisce in maniera significativa i lavoratori, ha prodotto in Sardegna livelli di disoccupazione che la collocano al primo posto nella tristissima graduatoria italiana. Ma se la disoccupazione è così drammatica, lo è ancor di più per la disoccupazione femminile e per i giovani sardi. I livelli di disoccupazione per i diversamente abili tocca il tasso percentuale più tragico: circa il 98 % infatti, non lavora e a parte il miserevole sussidio che riceve dallo Stato, la loro vita è interamente a carico delle famiglie. Il superamento della crisi, secondo il “Nino Gramsci”, dovrebbe ridisegnare un percorso che non lasci indietro nessuno.
La Sardegna può farcela ed essere capofila di una riforma sostanziale del lavoro e del “lavoro nuovo”. L’evento inizierà alle 18 con la presentazione del “Gramsci” da parte di Anghelu Marras, portavoce dell’organizzazione. A seguire la relazione introduttiva di Danilo Monaro, membro della Direzione del Sindacadu. Verso le 18.30 verrà presentato il progetto sulla “Therapeutic Horticulture”, a cura della prof.ssa Sabina Sechi. Anna Lucia Olmeo del Csoa Pangea ed Angela Louis Pudda, educatrici ed operatrici nel sociale, presenteranno e proporranno all' interno del progetto il modo di operare mediante la programmazione partecipata che mira a rendere parte attiva i cosiddetti "diversamente abili" (ricordandoci che nel senso stretto del termine tutti siamo caratterizzati da abilità diverse), nell’ esprimere il proprio potenziale e le proprie abilità. L’idea dell’orto terapeutico nasce con l’idea di un progetto la cui programmazione è aperta agli stessi beneficiari. In questo modo si cerca di non preconfezionare un percorso a cui la persona si deve adattare ma lo si sviluppa in base a quelle che sono le sue attitudini, mettendo nella stessa barca anche l’educatore.
Il coltivare la terra permette, grazie ai suoi tempi, la possibilità di osservare e apprendere reciprocamente. «Questo approccio - spiega Anna Lucia Olmeo - è nato anche grazie all’esperienza fatta col progetto Filippide, nel quale è capitato spesso di essere stupiti dalle capacità dei ragazzi di migliorare e di superere dei limiti che spesso gli sono attribuiti da altri e che di fatto non hanno». Nello spazio verde intorno al Pangea, adibito in parte alla coltivazione degli ortaggi e curato da diverse figure professionali afferenti al centro, che già si occupano di disagio e di diversa abilità, si intende organizzare un orto terapeutico dedicato a persone diversamente abili affiancate da educatori, al fine di creare una struttura ricreativa che sfrutti le molteplici potenzialità terapeutiche educative e sociali del lavoro con le piante. In tale spazio i beneficiari del progetto potranno acquisire tecniche relative alla progettazione di uno spazio verde in tutte le sue fasi (osservazione del terreno, piantumazione, costruzione di impianto di irrigazione) in modo da conseguire una propria autonomia in sicurezza fuori dalle mura domestiche. Il progetto prevede la possibilità, con l’elaborazione della materia prima, di creare una filiera produttiva semplice.
Alle molteplici attività dell’orto, che prevedono competenze diversificate, saranno infatti affiancate attività legate all’essicazione delle piante aromatiche e successivo confezionamento di prodotti quali pout pourri, oli aromatizzati e composizione di fiori secchi, con possibilità di esposizione e vendita in occasioni particolari (per es. raccolte di fondi a scopi particolari) in modo che i risultati conseguiti siano pratici, oggettivamente visibili e fonte di gratificazione per tutti. Alle attività di giardinaggio, sarà affiancata un’azione di documentazione e pubblicizzazione del progetto tramite filmati e testi costruiti dai beneficiari stessi in modo che ciascuno di essi abbia un vasto ventaglio di scelta di laboratori orientanti a seconda dei propri gusti e delle proprie competenze. L’orto terapeutico prevederà inoltre percorsi destinati alla fruizione della città con laboratori domenicali aperti ai bambini e famiglie. Il progetto declinato in tutte le sue azioni sarà presentato il 9 aprile.