Red
31 marzo 2014
Gli universitari di Herat incontrano Scopigno
Il generale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, ha incontrato nei giorni scorsi gli studenti dell’università di Herat frequentata da 14.000 studenti di cui 45% donne
HERAT - Il generale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, ha incontrato nei giorni scorsi gli studenti dell’università di Herat frequentata da 14.000 studenti di cui 45% donne.
Durante l’incontro, organizzato dal rettore e dai docenti dell'ateneo afgano, il generale Scopigno ha sottolineato l’importanza dell’università nel cammino e nella vita della città di Herat e soprattutto il ruolo centrale svolto dai docenti nella formazione delle nuove generazioni e nella ricerca delle migliori energie intellettuali del Paese da far fruttare in ogni campo del sapere.
Nel rivolgersi agli studenti, il generale Scopigno ha posto l’accento sul senso della presenza della comunità internazionale e di ISAF a sostegno del legittimo governo afgano al quale guardare, nella speranza di una pace prospera e duratura, per un futuro ricco di opportunità, di libertà e di comunione reciproca, come passaggio fondamentale per la conoscenza e il riconoscimento dei diritti e della dignità dell’uomo e della donna. «Questo è per voi oggi il tempo dello studio e dell’apprendimento disciplinato - ha affermato il generale Scopigno. Ma presto verrà il tempo della responsabilità. Il tempo in cui dovrete restituire in opere quello che avete appreso, arricchito del vostro genio e della vostra sensibilità».
«In questa magnifica sfida non sarete soli - ha proseguito il generale. Accanto a voi ci sono i giovani di tutto il mondo che vi guardano con simpatia e ammirazione. Insieme a loro, ne sono certo, farete del vostro paese un mondo e un posto migliore». Intervenendo a margine dell’incontro, il rettore dell’università, Abdul Zaher Mohtaseb Zada, ha ringraziato il generale Scopigno ed auspicato «ulteriori, significativi momenti di collaborazione e di dialogo tra l’Afghanistan e l’Italia le cui millenarie culture, che nell’università trovano la massima espressione e valorizzazione, procedano insieme verso le nuove dimensioni del sapere».
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