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A.B. 31 marzo 2014
Automobilismo: le proposte di chi corre
La riunione degli organizzatori e dei piloti sardi ha prodotto rimostranze e consigli indirizzate alla Federazione ACI CSAI Gestione Gare per il 2014
Automobilismo: le proposte di chi corre

BERCHIDDA - In una fase difficile per il mondo del rally, le associazioni sportive degli organizzatori pagano un prezzo ancora troppo alto: si occupano di gare regionali, nazionali e internazionali subendo costi, burocrazia, regole e ora anche il silenzio dei loro rappresentanti federali. I disagi valgono per ogni figura che ruota attorno agli eventi motoristici in un'Isola dove i sacrifici organizzativi sono persino più elevati rispetto ad altre realtà. Per uscire dalle difficoltà le scuderie e le associazioni sportive hanno chiesto un confronto con i delegati provinciali “Aci/Csai Sardegna”, un incontro per mettere sul tavolo le richieste comuni.

Alla riunione organizzata ieri, domenica 30 marzo, a Berchidda, erano presenti i piloti, i navigatori e tutte le figure sportive che ruotano attorno ai rally (in rappresentanza di Porto Cervo Racing Team, Rassynaby Racing, Mediterranean Team, Team Alghero Corse, Associazione Motoristica Pattadese, Team Osilo Corse, Gruppo Motori Tula, Ichnusa Pro Motors, Aci Cagliari per lo Sport, Gruppo Sport Motori Thiesi, Gruppo Sport Motori Ozieri), ed erano invitati i rappresentanti della Federazione Giorgio Ladu per Cagliari, Pierpaolo Seddone per Nuoro, Mario Ruggiu per Sassari e Mario Maulu per Oristano. «Per poter trovare un accordo in seguito alla decisione di sospendere le gare per tutto il 2014, abbiamo intrapreso un’azione forte che aveva e ha tutt’ora bisogno della collaborazione della Federazione – dichiarano gli organizzatori – ma i rappresentanti federali non si sono presentati. Credevamo che le nostre esigenze fossero una priorità. Le richieste che stiamo avanzando a questo punto, arriveranno ai vertici dell’Aci perché non possono subire il silenzio e addirittura l’assenza dell’organizzazione che ci guida. Questo atteggiamento della Federazione aggiunge complicazioni e un danno diretto al nostro sport, al quale si somma un effetto a catena su tutto il sistema sportivo automobilistico con effetti negativi anche sul piano turistico e persino occupazionale. Le associazioni sportive sane hanno bisogno di non essere più ostacolate perché un sistema burocratizzato, sottoposto ad una pressione economica eccessiva rappresenta un terreno fertile per la fine totale delle competizioni. Un atteggiamento propositivo è l’unica strada che possiamo perseguire. Per questo dalla riunione di Berchidda sono emerse i difetti delle nostre gare, una serie di proposte ed esigenze da portare nuovamente alla Federazione. Ci sono decine di punti che chiediamo di rivedere, sono il sintomo di un sistema che deve cambiare».

A proposito dell’installazione di nuove apparecchiature (la predisposizione per i rilevatori“Truck” oltre ad avere un costo del noleggio elevato «è inspiegabilmente affidati ad un unico fornitore con prezzi insostenibili»), la proposta è di applicare in via sperimentale per il 2014 l’utilizzo del Truck alle sole gare del “Cir”; di garantire una pluralità di ditte e scelta per gli organizzatori e di ridurre il costo. Per quanto riguarda l’aggiornamento dei nuovi passaporti in forma elettronica, che talvolta devono essere compilati da tecnici in trasferta dalla Penisola, con ulteriori costi e complicazioni burocratiche, viene proposta la possibilità di aggiornamento di tecnici in tutta Italia; il mantenimento momentaneamente anche il vecchio sistema cartaceo e l’azzeramento dei costi, con attivazione dei passaporti elettronici nelle varie gare. Per quanto riguarda la mancanza totale all’interno degli organismi della Federazione dei rappresentanti degli organizzatori privati(che organizzano il 90percento delle gare) e che quindi non hanno nessuna voce in capitolo all’interno della federazione, viene proposta la nomina di rappresentanti degli organizzatori privati all’interno degli organismi della federazione. Per quando riguarda la “mancanza totale di interpello degli organizzatori nella modifiche dei regolamenti, nelle scelte dei campionati e delle scelte delle regole”, viene consigliato il coinvolgimento dei rappresentanti degli organizzatori e piloti, con pre-riunioni o interpelli prima delle scelte sulle variazioni dei regolamenti e campionati.

Per quanto riguarda “i costi eccessivi di assicurazione per le manifestazioni e la mancanza totale di accordi a prezzi calmierati da parte della federazione”, «constatando in maniera oggettiva che attualmente lo sport automobilistico non presenta situazioni di gravi e ripetuti incidenti al contrario di altre discipline», la strada indicata è favorire tramite la compagnia “Sara” (compagnia dell’Aci) o altre compagnie, la possibilità di attivazione polizze base a prezzi calmierati. Gli stessi soggetti, dovrebbero essere contattati per favorire la possibilità di assicurare i danni tra concorrenti («attualmente non coperti»). Gli organizzatori sottolineano anche i costi eccessivi per l’iscrizione a calendario delle gare e per le ulteriori validità di coppa o campionato, per l’ammissione dei piloti stranieri alle gare “Enpea”, per l’ammissione delle vetture storiche in coda ad una gara moderna e propongono una forte attenuazioni dei costi o ricomprendere nell’importo delle iscrizioni le altre imposizioni. Viene inoltre indicata l’eccessiva presenza di figure tecniche e sportive per ogni gara (da ridurre) e l’eccessiva burocratizzazione e costi per il rilascio delle autorizzazioni allo svolgimento delle gare, tra le ultime anche il collaudo del percorso da parte di tecnici provenienti dal continente, chiedendo, invece, la possibilità di collaudi da tecnici regionali e lo snellimento delle procedure. Secondi i partecipanti alla riunione, è inspiegabile ed incomprensibile l’annullamento del “Challenge Italia Ronde” e ne viene chiesta la riattivazione.

Per quanto riguarda le licenze sportive, se ne contesta l’incremento dei costi e la durata, proponendo il blocco degli aumenti, favorire licenze regionali e licenze per l’effettuazione di una o due gare a prezzi contenuti. Variare la durata delle licenze di un anno dall’attivazione e non durata all’interno dell’anno solare. Inoltre, rimuovere l’obbligo della sottoscrizione della tessera Aci insieme alla licenza. Altro nodo importante, riguarda la scadenza del materiale tecnico e «la mancanza di una volontà della politica sportiva nel ridurre fattivamente gli oneri relativi alla sicurezza, posti a carico dei conduttori». Secondo i partecipanti alla riunione, sarebbe infatti plausibile consentire una proroga di tre anni ai rispetto ai tempi di scadenza di sedili, cinture, sottocaschi e sottotutte attrezzature che ben poco hanno di deperibile, specialmente in considerazione all’esiguo utilizzo degli stessi in un anno di gare. I caschi dovrebbero avere scadenza a partire dalla data di acquisto, quindi, si consiglia di favorire le proroghe, di effettuare la revisione dell’estintore fisso con le stesse modalità dell’estintore brandeggiabile ed adeguare la durata dell’omologazione “Fia” di sedili e cinture. Arriva anche la proposta di favorire l’attivazione a prezzi calmierati in tutta Italia dei corsi per l’abilitazione alla licenza “C/R” per dover magari correre in “N4” con una vecchia “Delta 4Wd” o una “Mitsubishi evo V” e di organizzare a livello regionale corsi gratuiti di aggiornamento gratuiti per i commissari di percorso e non solo. Sarebbe utile anche la creazione di scuole ed il successivo sostegno economico e tecnico per i giovani promettenti, per combattere la «mancanza totale di iniziative per favorire i giovani all’avvio di questo sport e successiva valorizzazione di giovani talenti, vedasi l’assenza totale di Italiani nei campionati mondiali dal Rally alla Formula 1». Infine, gli organizzatori chiedono di eliminare la nomina diretta dei delegati e di procedere alla loro regolare elezione. «Un sistema di scelta garantirebbe un maggiore coinvolgimento nelle problematiche dei territori che dovevano rappresentare», concludono.



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