14 febbraio 2014
«Opinionisti anonimi»: l’aritmetica delle preferenze
Alghero poteva contare su 3 consiglieri regionali più uno: Bruno, Fois, Sechi più Lotto (algherese acquisito). Difficile che la città catalana possa ripetere il successo della scorsa tornata regionale. Secondo il racconto degli «opinionisti anonimi» che tutti i giorni da un mese e mezzo fanno ballare i numeri delle preferenze in città, troviamo in leggero vantaggio il centrodestra con Pietrino Fois e Marco Tedde, difficile la missione di Raimondo Cacciotto e Valdo Di Nolfo dovrebbe triplicare i consensi delle ultime comunali per superare il consigliere uscente Daniele Cocco. Sempre che Michela Murgia non sconvolga sondaggi e previsioni
In quel quadrilatero dei «passi perduti» che va dal bar Useri alla Torre di San Francesco, per risalire poi verso i tavolini dei bar in Centro e l'Arcobaleno, per ripiegare infine lungo piazza dei mercati prima di tornare verso Useri, il popolo degli opinionisti politici di Alghero (una moltitudine) si mette alla prova da 45 giorni cercando di dare un senso ai numeri delle regionali che domenica notte faranno dimenticare speranze e illusioni mettendo tutti di fronte alla certezza dei risultati. Un romanzo che continua ogni giorno, che ogni giorno si arricchisce di nuovi colpi di scena, ma che alla fin fine gira sempre intorno ad unica domanda: quanti consiglieri metterà Alghero? Strana l’ideologia catalana che governa l’anima della città: da una parte si combatte la guerra strenua dei partiti, delle ideologie, delle obbedienze e insieme delle alleanze trasversali, dei gruppi di pressione, dei poteri forti veri o presunti, mentre dall’altra ci si lamenta di un consenso che non riesce a concentrare la massa critica degli elettori di Alghero su uno o due nomi sicuri per portarli alla vittoria. Se si tratti di un pregio o di un difetto non sappiamo. È un dato però. Così, in termini territoriali o di campanile, le elezioni politiche e le regionali danno sempre un risultato eccentrico, sorprendente talvolta. Come 5 anni fa quando i consiglieri regionali di Alghero, eletti nel territorio e dal territorio erano ben tre.
Carlo Sechi per Sinistra Ecologia e Libertà, sul filo del fattore «c», poi Pietrino Fois per i Riformatori, usato sicuro, e per il Pd un campione del consenso cattolico come Mario Bruno. Ma bisogna aggiungere anche il «democratico» Luigi Lotto, ogliastrino di nascita, sassarese in politica, ma algherese acquisito per via matrimoniale, la cui influenza sulla politica algherese, viene dal Pci, seppure sommessa non è stata irrilevante. Alla prossima giostra regionale non parteciperanno né Sechi, per sopraggiunti limiti di pazienza politica, e nemmeno Mario Bruno, completato il secondo mandato, soprattutto per le sue dirette responsabilità nell’aver imposto prima e poi portato al disastro l’ineffabile candidatura di Lubrano; ma anche per via dello stesso avviso di garanzia che ha atterrato Francesca Barracciu. Diciamo 2 a 1 per la sinistra, senza contare Lotto. Gli «opinionisti dei passi perduti», sempre causidici e puntigliosi nel distinguere le rispettive previsioni, di una cosa sono già certi: non sarà più possibile per Alghero ripetere il successo quantitativo di cinque anni fa. Intanto perché gli eletti saranno ben 20 di meno, anzi 22 perché entreranno di diritto in consiglio regionale sia il vincitore che il primo degli sconfitti. A cominciare da questo punto, per gli opinionisti dei passi perduti anche i numeri sono diventati un’opinione. Sia per capire la soglia di voti necessaria per superare la quota vittoria, sia per capire come su ciascun schieramento riverbera l’effetto vittoria del centrodestra o del centrosinistra.
Nessuno osa pensare a una affermazione di Michela Murgia, che a tutti appare improbabile anche se determinante per la vittoria di Pigliaru o di Cappellacci. «Accabadora!» Un incubo in realtà se qualcuno ricordasse che il M5S ha fatto fermare i suoi voti alle precedenti politiche sulla percentuale stratosferica del 32 percento. Potrebbero tutti svegliarsi sudati. Si dice quì ci sono le preferenze e i candidati dei partiti non sono dei passanti alla prima battaglia. Di certo non lo è Marco Tedde, sindaco per 10 anni, che ha battuto la città con una campagna elettorale alla texana. Il radicamento elettorale in città di Pietrino Fois non consente dubbi aritmetici. Così come il consenso «lumpengiovanile» di Valdo Di Nolfo e quello nel cattolicesimo militante di Raimondo Cacciotto. La teoria degli «opinionisti anonimi» è fondata sul concetto di «quota». Così per Forza Italia e per il Partito democratico la quota minima da superare per entrare in consiglio in caso di vittoria della propria coalizione dovrà avvicinarsi ai 5.000 voti. Per i riformatori la quota necessaria dovrebbe fermarsi intorno ai 2500 voti. Per Sel ne dovrebbero servire almeno 1800, forse 1500. Siccome i posti nel collegio sono in tutto 12 (11+1 da calcolare con il sistema dei resti) va da se che alla coalizione che vince ne spetteranno 7/8 e a quella che perde 5/4. Da dividere ovviamente. Se per esempio Pigliaru dovesse perdere per il Pd sarà difficile pensare a più di 3 eletti, se non 2, se la coalizione Murgia dovesse raggiungere il quorum necessario del 10 per cento, e quindi potesse spuntare un eletto di Sardegna possibile e poi anche 1 di Sel.
La classifica delle preferenze del Pd vede in testa Gianfranco Ganau, seguito dal globtrotter delle candidature Salvatore Demontis che sta tentando il colpaccio di riuscire primo umiliando così il sindaco. Al terzo posto con pari possibilità di toccare e superare quota 5000 ci sono Luigi Lotto e Gavino Manca alla terza legislatura però. Un po’ dietro proprio Cacciotto considerato ancora un giovane promessa che dovrà disputarsi il sesto posto non solo con Valerio Meloni, anche lui consigliere uscente, ma anche con il quotato sindaco di Ittiri Tonino Orani. Perfettamente in parallelo va letto lo schema aritmetico di Forza Italia. Nessuno insidia il primo posto di Antonello Peru che, si favoleggia ambisca a quota 10.000. Difficile. A disputarsi gli altri tre posti ci sarebbero poi con pari possibilità Giancarlo Carta e Marco Tedde insieme a Gavino Sini (non proprio debuttante, e autorevole presidente della Confcommercio che potrebbe trovare voti anche ad Alghero, sottraendoli così direttamente al SuperTedde). Per l’algherese Laura Giorico la flebile speranza di un successo travolgente del centrodestra in provincia di Sassari, assai improbabile.
La quota 3.000 è alla portata di Pietrino Fois, che però dovrà vedersela con l’altro campione dei Riformatori, Franco Cuccureddu, uscente per il Movimento per le autonomie, davanti per un centinaio di preferenze. Più difficile per Valdo Di Nolfo che dovrebbe triplicare il suo elettorato, rispetto alle comunali, per cercare di rimanere sopra i consensi che andranno a Daniele Cocco che si era avvicinato ai 2 mila 5 anni fa quando era stato eletto per l’Italia dei Valori, ma anche a un altro candidato di peso elettorale nella sinistra come Vinicio Tedde. Calcolando che nei seggi di Alghero potrebbero votare circa 25 mila elettori, se l’astensionismo rimanesse fisiologico altrimenti ancora meno, intorno ai 22 mila cittadini, considerando la dispersione del voto con circa 21 candidati algheresi (a cui bisogna però aggiungere i voti agli algheresi ad honorem come Lotto e Sini), per gli «opinionisti dei passi perduti» sarà molto difficile sia per Tedde che per Cacciotto e Di Nolfo, e un po’ meno difficile per Pietrino Fois. Questa è la sintesi dei racconti che da 45 giorni si scambiano gli «opinionisti dei passi perduti». Chi ha visto giusto? Tutti e nessuno! Perché, per esempio, Michela Murgia potrebbe sconvolgere i dati degli ultimi sondaggi che la vedono irrimediabilmente terza. Addirittura vincendo. Ma è molto più probabile che il suo voto serva solo a far vincere Cappellacci a danno di Pigliaru... Ma a partire da lunedì, quando l’aritmetica dei seggi proclamerà vincitori e vinti, per la Sardegna come per tutta Italia si apre il capitolo delle europee, ma per Alghero comincia la nuova e sconquassante sfida per conquistare il governo della città. E si ricomincerà da capo, con gli «opinionisti anonimi» a sciorinare cifre sul quadrilatero dei passi perduti...
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