Come suggerisce il critico nella presentazione della mostra “raccontare un territorio nel quale si è vissuto equivale a dichiararne la propria appartenenza ma anche prenderne le distanze… Questo forse è accaduto anche alla generazione di portotorresi nati negli anni Sessanta e vissuti sotto l’icona visiva dell’industria chimica e guardanti al mare come arcaico antenato”.
Un racconto, quello di Follesa, che si inoltra su un territorio, il mare appunto, poco esplorato dai fotografi, se non nella versione turistica e colorata. Con una chiave di lettura che unisce il reportage alle suggestioni delle masse d’acqua nera come la pece, il buio della notte in barca appena rischiarato dalla fioca luce delle lampare, la fatica di un lavoro precario da sempre e il fascino un po’ tenebroso (specie per chi vive sulla terraferma) della curiosa e strana fauna che vive nel grande mare.
Negli spazi espostivi sono visibili 30 immagini stampate in bianconero. Per l´occasione è stato stampato un piccolo catalogo co-edito dalla Soter editrice e dalla Composita mentre il testo critico di accompagnamento è stato curato dallo storico dell’arte Anna Rita Chiocca. Il progetto per la veste grafica e la comunicazione è stata affidata al grafico Francesco Sogos di Macomer, socio AIAP e iscritto a Beda Register. L’inaugurazione è prevista per le ore 19.30. La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 21.00, e rimarrà aperta sino al 24 agosto. L’ingresso è gratuito.


William Follesa è nato a Porto Torres vive facendo la spola tra la città natale e Milano, dove lavora in un cantiere industriale.
Per informazioni: Calarinas psc tel e fax 079 960400 e-mail:calarinas@tiscali.it