Antonio Burruni
3 dicembre 2013
Carmelo Pistillo: Quando la poesia è pura arte
Il reading poetico La poesia non deve chiedere scusa organizzato nel nuovo spazio culturale del Cyrano di Alghero, si è trasformata in un´autentica lectio magistralis del poliedrico autore milanese
ALGHERO – Da Corazzini a Palazzeschi, da Ungaretti a Caproni, da Pasolini a Kafka, da Bufalino a Sciascia, fino a Biamonti e Sanguinetti. Questo il viaggio che Carmelo Pistillo ha offerto al pubblico che sabato sera ha partecipato al reading poetico “La poesia non deve chiedere scusa” nel nuovo spazio culturale di “Cyrano”, in via Vittorio Emanuele-angolo Via Cagliari. In un caleidoscopio di colori (espressi in parole), il poliedrico autore milanese ha raccontato il suo punto di vista sulla poesia, «non come strumento di lavoro, ma come strumento di suggestioni, utili per leggere la vita in modo diverso».
E le suggestioni ci sono state, grazie ad un artista che invita a «leggere la poesia aldilà di chi l’ha scritta, scrutando un’immaginaria linea dell’infinito», ricordando che «il poeta non cerca la luce della ribalta, ma l’ascolto delle persone». Poeta, non come mero lavoratore della parola, ma «come un minatore, felice per aver trovato la pietra preziosa per il suo colore e la sua lucentezza e non per il suo possesso. E così, la poesia non è del poeta, ma cerca di trovare chi la vuole ascoltare e tenere con se».
L’occasione è stata perfetta per presentare “Le due versioni del cielo” (edizioni “La Vita Felice”, 126pagine, 14euro), il suo ultimo libro di poesie (il quinto in trenta anni di carriera), che, corredato da un saggi, racchiude poesie scritte tra il 2007 ed il 2009 e che, in origine, si sarebbe dovuto intitolare “I due destini” (che poi, è diventato il titolo di uno dei versi presenti). Di fatto, un tocco di vera arte nel mare del pressapochismo contemporaneo, un soffio di vento che, idealmente, sposta la tenda e ci consente di ammirare il panorama fuori dalla finestra della nostra vita di ogni giorno. Le poesie sono varie per argomento ed ognuno può trovare in questo libro quella più vicino ai propri gusti ed ai propri trascorsi di vita. Si va da “L’amica” (che rappresenta il ritorno dell’autore alla poesia, dopo quasi 20 anni tra prosa e teatro. E’ una dedica vera e propria all’amica poesia, che ritorna e sta al centro del libro) a “Cinema Spaziale” (ricordi e sogni delle domeniche giovanili, guardando i film americani che arrivavano nel cinema dell’oratorio), da “Bacio degli amanti ciechi” (dedicato alle opere di Jacques Prevert e Leo Albert Charles Antoine Ferrè) ed “Il ragazzo del flipper” (dedica ad un compagno d’infanzia ed al cantautore Luigi Tenco, tragicamente scomparso proprio in quegli anni) a tante altre ancora.
Nella foto: Carmelo Pistillo
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