Red
14 novembre 2013
Visite nel campo Nomadi Intesa Asl e Comune di Olbia
Assistenza sanitaria nel campo nomadi della città di Olbia. Nuovo protocollo d´intesa sugli interventi di tutela della salute della popolazione nomade dimorante nel territorio dell’azienda
OLBIA - Negli scorsi giorni l’Azienda Sanitaria e il Comune di Olbia hanno siglato un “Protocollo d’intesa su Interventi di tutela della salute della popolazione nomade dimorante nel territorio dell’azienda”. «Lo scopo principale del protocollo è di fornire ai soggetti di etnia Rom, dimoranti nel territorio di competenza dell’Azienda sanitaria, gli strumenti formativi ed informativi necessari ad un miglioramento della qualità della vita e alla prevenzione di malattie diffusive e cronico-degenerative», spiega la dottoressa.
Grazie all’accordo tra le due amministrazioni, il personale medico ed infermieristico dell’ambulatorio che si trova nella struttura del San Giovanni di Dio, dedicato all’assistenza sanitaria e all’orientamento dei migranti non iscrivibili al Servizio sanitario nazionale, visiterà, periodicamente, il campo nomadi cittadino con l’obiettivo di fornire informazioni sulle strutture sanitarie territoriali e sull’assistenza garantita; Avviare percorsi e interventi di educazione sanitaria, per la prevenzione di malattie diffusive, la promozione della salute del bambino e la diffusione di corretti stili di vita, per ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari.
Il personale effettuerà interventi rivolti a diverse fasce d’età: Negli adulti, rilevazione della pressione arteriosa e controlli della glicemia; nei bambini, dai 0 ai 14 anni, verifica della copertura vaccinale e invio ai servizi territoriali dell’Azienda per l’eventuale adeguamento; nelle donne in età fertile, avvio ai percorsi di pianificazione familiare e monitoraggio della gravidanza; ai soggetti che rientrano nelle fasce a rischio, invio ai servizi territoriali per l’ offerta gratuita della vaccinazione antinfluenzale.
L’Ambulatorio per stranieri temporaneamente presenti, nel 2010 ha registrato 900 accessi; nel 2011, 1.019 e nel 2012, 1.109; nei primi dieci mesi del 2013 sono stati superati i 1.800 accessi; il servizio è attivo in città sin dal 2005, grazie alla collaborazione tra la Asl e i volontari del Labint. Attraverso il Servizio di Medicina delle Migrazioni agli stranieri irregolarmente presenti, sono assicurate le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti e essenziali per malattia ed infortunio; a loro sono inoltre estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva.
Sono in particolare garantiti: tutela sociale della maternità e dell’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg); tutela della salute dei minori, ai sensi della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo; le vaccinazioni; gli interventi di profilassi internazionale; la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi focolai. L’accesso al Sistema sanitario di extracomunitari in condizioni di irregolarità amministrativa non prevede la segnalazione all’Autorità Giudiziaria allo scopo di tutelare la salute dei singoli e quella della comunità.
Foto d'archivio
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