Mariangela Pala
21 ottobre 2013
Mostra dell’artista Giovanni Sanna
Sabato prossimo ad Ozieri, l’inaugurazione della personale dell’artista portotorrese Giovanni Sanna.
OZIERI – Si svolgerà sabato 26 Ottobre alle ore 18.00, presso la Ex Centrale Elettrica di Ozieri, l’inaugurazione della personale dell’artista turritano Giovanni Sanna, le cui opere presentate in catalogo afferiscono agli ultimi anni della sua attività (dal 2010 ad oggi), e rappresentano un ciclo uniforme dal punto di vista della ricerca artistica che, forse, è giunto alla sua conclusione. Si tratta di dipinti ad olio o acrilico, sia su tela che su tavola, di acqueforti, acquetinte e monotipi incisi sullo zinco e sul plexiglass, poi stampate a tirature bassissime. Una caratteristica, ispirata dall’amico e mentore Sergio Miali, altro pittore di talento e portotorrese di adozione, è quella della predilezione per i grandi formati (fino alla pittura murale urbana e di interni), che manifestano implicitamente la sicurezza, l’abilità tecnica e l’ambizione di Sanna.
In questa fase artistica, Sanna predilige la rappresentazione di individui in carne ed ossa, che per semplicità possiamo definire ritratti, ma in realtà sono qualcosa di più profondo; in queste opere non c’è alcuna pretesa celebrativa o altisonante, semmai talvolta prevale un po’ la teatralizzazione dei modelli (come nel ritratto della cantante algherese Franca Masu). La rappresentazione degli esseri umani, come unici soggetti protagonisti dei dipinti, denota da parte di Sanna un interesse assoluto per i propri simili, sia dal punto di vista anatomico che psicologico, senza implicazioni simboliche o meramente illustrative.
Giovanni Sanna coglie la breccia che i modelli gli permettono di penetrare; il pittore svela, rispettosamente, il loro intimo “essere”, più che il loro “avere”: ciò che ci rende interessanti e degni di attenzione è ciò che siamo (anche nel modo di rappresentarci all’esterno o negli oggetti che testimoniano il nostro esistere), non le sovrastrutture posticce di cui ci possiamo ammantare per nasconderci, talvolta pure a noi stessi. Nei dipinti degli ultimi anni egli ha focalizzato la sua analisi psicologica su quei particolari pregnanti di significato, primo fra tutti il viso (e gli occhi) e la postura dei soggetti, che perciò sono spesso ritratti a figura intera.
Attraverso una luce artificiale soffusa e garbata (proveniente da una sorgente laterale), egli fa emergere dall’oscurità circostante quei connotati comportamentali che denunciano delle verità assolute: vanità, insicurezza, dolcezza e inquietudine di giovani donne e uomini, persone reali che hanno posato, pazientemente e con fiducia, per il nostro pittore. L’oscurità che li protegge ed avvolge, parzialmente e delicatamente, ci induce a comprendere che non tutto può essere svelato e sondato, che ogni essere umano è una terra misteriosa ancora da esplorare. Come in Brancaleone Cugusi, i giovani contemporanei di Sanna ci interrogano, con il solo fatto di essere lì, indifesi, a lasciarsi scrutare nelle loro vulnerabilità.
Entrando nello specifico, tra i ritratti più significativi di Sanna, si segnala l’acrilico su MDF intitolato “Nello studio”, realizzato nel 2011. Una ragazza, poco più che adolescente, è rappresentata a figura intera mentre si torce sul busto per presentare il volto al pittore. Un altro ritratto di altissimo valore poetico, per molti versi affine al precedente, è quello dal titolo “Il ciclista”, grande acrilico su tela del 2012, mentre l’acrilico su tela del 2013 “Scatole” che si differenzia notevolmente dalle altre “nature sospese”, rappresenta 5 scatole di scarpe impilate disordinatamente su un piano volutamente indefinito nella sua reale consistenza fisica. Queste, come tutte le altre opere esposte nella mostra, non lasciano indifferenti, in qualche modo ci riconciliano con il consorzio umano.
La pittura di Giovanni Sanna è priva di drammaticità, rabbia o denuncia, cioè di qualsiasi elemento di contrapposizione con la società in cui vive; la sua arte è invece pregna di empatia e affetto verso i suoi modelli (Van Gogh sosteneva che un artista deve avere un cuore affettuoso per gli altri uomini) e gli oggetti testimoni dell’esistenza umana. Tutte le espressioni del nostro vivere sono, per qualche verso, specchio della nostra identità, e per Giovanni Sanna non c’è eccezione: le sue opere sono come lui, sincere, perspicaci, esatte ed emotivamente comunicative. La Mostra del pittore e artista Giovanni Sanna proseguirà sino al 17 novembre 2013. (Foto di Giuseppe Esposito)
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