Marco Vuchich
23 luglio 2003
Il Consiglio unanime sul "No alle scorie"
Approvata la mozione presentata dal consigliere Sechi il quale afferma che la tutela dell´ambiente è l´unica ricchezza su cui possano investire i sardi per il futuro e che quindi appare inaccettabile la scelta dell´isola quale sito su cui collocare le scorie
Nella seduta consiliare di martedì 22 luglio uno degli ordini del giorno che ha tenuto maggiormente impegnati i rappresentanti di maggioranza e minoranza è stata la discussione della mozione presentata dal consigliere Sechi riguardo la presenza di scorie radioattive sul territorio della Sardegna. L´esponente di Alghero Viva riafferma che la tutela dell´ambiente è l´unica ricchezza su cui possano investire i sardi per il futuro e che quindi appare inaccettabile la scelta dell´isola quale sito su cui collocare le scorie . Nei giorni scorsi lo stesso Consiglio Regionale e la Presidenza della Giunta hanno affermato che nessun piano potrà individuare siti nel nostro territorio, ragione per cui si chiede al Sindaco Tedde di impegnarsi a proseguire l´azione intrapresa e a contrastare in tutte le sedi l´iniziativa di individuare la Sardegna quale sito di stoccaggio del materiale fissile.
Durante la discussione, che ha visto una certa unanimità di opinioni riguardo al problema, ha preso la parola anche il primo cittadino. "Questo è un tema sul quale tutta l´assemblea deve condividere la stessa preoccupazione - ha affermato Tedde - poichè l´isola, soprattutto in termini di servitù militari, ha già dato e non è ipotizzabile che si possa ospitare anche del materiale nucleare. Lo stesso Pili è intervenuto in modo durissimo contro il generale Jean, stroncando una posizione militaresca che la regione ha da sempre osteggiato".
Al consigliere Pirisi (PPS), che ha ribadito come la Sardegna non ha certo le caratteristiche morfologiche del sottosuolo che possano permettere di ospitare nessun tipo di discarica per tale genere di materiale, fa eco Gianni Cherchi (Lista Giorico) che afferma il principio di mantenere il nostro territorio fuori dal "piano scorie" anche se avesse avuto tutte le caratteristiche adatte allo stoccaggio.
Mentre il dibattito sembra avviarsi in un clima idilliaco, il consigliere Camboni (Città Futura) si felicità sul fatto che finalmente il PPS si sia ricordato di essere un partito vicino ai sardi e alla Sardegna, assai più vicino alle esigenze dell´isola di chi, invece, propone altri temi "nei ranch americani". Il riferimento al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, mette in guardia il consigliere Salaris (F.I.) Il quale ricorda che Berlusconi non abbia mai indicato l´isola come obiettivo finale delle discariche di materiale radioattivo. A questo punto interviene anche Claudio Montalto (DS): "L´allarme dei sardi deriva dalla bozza di documento che il generale Jean ha predisposto, nella quale ha inserito, come criterio territoriale, una regione a scarsa densità abitativa e situata in una zona non tellurica. Da qui nasce il sospetto - continua Montalto - che al di là delle promesse, se non ci si prepara ad una forte mobilitazione popolare di controllo, potremmo ben presto trovarci le scorie radioattive in casa, ben stoccate in siti tenuti segreti per ragioni di sicurezza nazionale".
La perla della giornata è del consigliere Picinelli (UDC) che incalza: "La movimentazione deve essere prettamente politica, in quanto le bandiere con la scritta "NO ALLE SCORIE" possono essere addirittura controproducenti per l'industria vacanziera, andando a spaventare i turisti che vengono allarmati oltremodo". Segue la dichiarazione di voto del consigliere Pais (AN) che a nome del partito ribadisce la ferma e assoluta contrarietà alle scorie. Ultimo intervento è delegato a Curedda (Margherita) che asserisce la necessità di modificare il sistema. "Noi sardi non prendiamo le decisioni, ma le subiamo. Per questo motivo il territorio va difeso con i denti".
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