Skin ADV
Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotizieolbiaSaluteSalute › Presto laboratorio diagnosi alimenti in Gallura
Red 11 ottobre 2013
Presto laboratorio diagnosi alimenti in Gallura
Nel 2012 più di 139mila esami sugli alimenti di origine animale. Sistema di controllo e comunicazione del rischio ai consumatori al centro della due giorni organizzata a Olbia dall’Izs. Il direttore generale Antonello Usai: Al lavoro per aprire nuovo laboratorio di diagnosi in Gallura.
Presto laboratorio diagnosi alimenti in Gallura

OLBIA - Biotossine, salmonella, trichinella, escherichia coli, batteri e virus enterici, oppure farmaci anabolizzanti, residui chimici, pesticidi, diossina e Ogm. Sono solo alcuni esempi di microrganismi patogeni e sostanze pericolose che potrebbero finire sui nostri piatti, sia per i rischi naturali connessi con il metodo di produzione e conservazione, sia per la messa in commercio di prodotti non conformi o alterati. Ma ci sono anche “colpevoli” insospettabili: la cucina e il frigo di casa, perché un terzo delle malattie a trasmissione alimentare e le intossicazioni, secondo le rilevazioni dell’Ue, avvengono in ambito domestico. Di sicurezza alimentare e informazione dei consumatori si è parlato questa mattina al Geovillage hotel di Olbia, durante il convegno organizzato dall’Istituto Zooprofilattico della Sardegna (IZS) in collaborazione con l’Ordine dei Veterinari di Sassari e Olbia-tempio. Tema il “Consumo di alimenti fra rischio reale e rischio percepito: un problema di comunicazione?”. Una due giorni scientifico-divulgativa per favorire il dialogo tra sistema sanitario, produttori e consumatori, e per descrivere il lavoro di diagnosi e ricerca svolto dall’IZS nel campo della sicurezza alimentare.

I dati sono stati illustrati dal direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico, Antonello Usai. «I controlli vanno dagli esami in azienda ai test sui prodotti in commercio, “dalla campagna alla tavola” - ha detto Usai -, come ci indicano l’Unione Europea, la Regione e il Ministero della Salute. Nel 2012 i test eseguiti dai nostri dipartimenti su tutto il territorio regionale sono stati oltre 139mila nell’ambito dei piani di monitoraggio degli alimenti, dei molluschi, dei mangimi animali, dei residui chimici e degli Ogm. Un lavoro a tutela dei consumatori e delle imprese locali svolto in collaborazione con i Servizi Veterinari, le Asl, i Nas, gli Uvac, il Corpo Forestale e i Posti di ispezione frontalieri». Durante il suo intervento il responsabile dell'Izs ha annunciato la volontà di «aprire un nuovo laboratorio di analisi e ittiopatologia nella città di Olbia». Un auspicio condiviso anche dal sindaco della città – presente all'evento -, considerata l'importanza del comparto pesca e acquacoltura per il territorio. Nel settore della ricerca sull’igiene degli alimenti l’Izs ha impegnato quasi 2 milioni di euro negli ultimi anni e ha formato centinaia di operatori e tecnici del Sistema Sanitario. Dopo gli allarmi “mucca pazza” e diossina, che hanno portato ad una perdita di fiducia dei consumatori e ad un crollo spesso ingiustificato dei consumi, l’Ue ha infatti deciso di rafforzare il sistema di vigilanza sugli alimenti.

«Nel 2011, nei 27 paesi dell’Unione Europea, si sono verificati 5.648 focolai di malattia ma solo 93 si sono rivelati mortali, con percentuali che rappresentano un’eccezione rara – ha sottolineato il responsabile del laboratorio di Microbiologia latte e derivati dell’Izs, dottor Antonio Fadda -. Eppure i consumatori tendono a sovrastimare questi pericoli gravi caratterizzati da bassa probabilità di verificarsi, mentre non considerano adeguatamente i pericoli più lievi ma molto probabili che arrivano dall’ambiente domestico, dove si verificano quasi il 33 per cento delle tossinfezioni alimentari. Quindi al sistema di controllo ufficiale è necessario affiancare una corretta comunicazione e un’efficace educazione sanitaria. Per ridurre il rischio in ambito domestico è fondamentale osservare le norme igieniche: lavare le mani, la frutta e la verdura ed evitare il contatto tra cibi cotti e crudi. Poi è necessario rispettare i tempi e i modi di conservazione dei prodotti – ha concluso Fadda -, cucinare adeguatamente le pietanze e non interrompere la catena del freddo». I lavori proseguiranno domani con una tavola rotonda coordinata dal dottor Antonio Fadda.



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)