M.C.
7 ottobre 2013
Assistenza disabili, verso lo sciopero
La Fp Cgil annuncia un presidio in piazza d´Italia sabato 12 ottobre per denunciare l´attuale situazione nel servizio di assistenza scolastica ai disabili nelle scuole medie e superiori
SASSARI - «La prossima settimana richiesta di incontro col prefetto e la cooperativa Genesi per stabilire i servizi minimi in caso di sciopero e sabato 12 ottobre alle 11 appuntamento in piazza d'Italia, davanti al palazzo della Provincia, con un presidio permanente per denunciare l'inerzia e il palleggio di responsabilità tra le Regione e la Provincia di Sassari che ha portato al disastro nel servizio di assistenza scolastica ai disabili medie superiori». E' quanto emerge da un comunicato della Cgil firmato dal segretario territoriale Fp Cgil Sassari, Paolo Dettori e dal segretario generale regionale Fp Cgil Nino Cois.
«Il rischio oltre alle attuali mancanze e carenze di seguito esaminate, è quello della chiusura totale del servizio di assistenza ai disabili nelle scuole medie e superiori tra circa 20 giorni. Questa - si legge nel comunicato - è la decisione presa giovedì 3 ottobre in seguito ad una partecipatissima assemblea svoltasi presso la sede della Fp Cgil a Sassari, presenti e concordi il segretario regionale Nino Cois, quello provinciale Paolo Dettori, i genitori degli studenti diversamente abili, insieme agli educatori ed agli assistenti di base. Purtroppo le azioni di lotta, che saranno anche eclatanti se la situazione non si risolverà, si stanno rendendo necessarie in quanto tutti gli attori (sindacato, genitori dei disabili e lavoratori) hanno constatato la totale insufficienza del servizio e la mancanza di volontà da parte della politica regionale e provinciale di renderlo quantomeno decente, stanziando le risorse necessarie.
Penosa e indegna di un paese civile - si legge ancora - è la mancata attivazione dell’assistenza educativa, così importante per la socializzazione, l’integrazione e la crescita dei ragazzi. Infatti, diversamente da quanto proclamato dall’assessore alla Pubblica istruzione Rosario Musmeci che aveva garantito l’avvio regolare del servizio in concomitanza con la data di inizio ufficiale delle lezioni, la stessa non è ancora partita, così come fortissime deficienze sono state rilevate nel trasporto, pare che alcuni disabili siano rimasti abbandonati in strada per delle ore, e anche nella mancata presenza di presidi obbligatori per legge nelle scuole; paradossale e terribile il caso di una disabile che non può essere lavata e pulita perché la preside ha rifiutato la consegna di un sollevatore, che deve essere obbligatoriamente usato dalle lavoratrici per compiere le attività sopra dette.
L’assemblea è stata inoltre l'occasione per condividere le problematiche riguardanti le grandi carenze organizzative ed incertezze sull'effettiva durata del servizio (sembra che le risorse siano sufficienti per altri 20 giorni al massimo) servizio che pare messo in piedi solo per buttare fumo negli occhi dei lavoratori e dei genitori. Ormai è chiaro che la frequenza scolastica per i ragazzi disabili si sta trasformando, nel migliore dei casi, in una condizione deprimente di ‘parcheggio’ ed emarginazione sociale, che li umilia e risulta insostenibile in una società civile. Inoltre l'assenza degli educatori e l'inadeguatezza del numero degli assistenti sta generando situazioni pericolose e inaccettabili, come segnalato dalla mamma di una studentessa con sordità profonda e sindrome Adhd, che recentemente ha varcato l'uscita del cancello della scuola e attraversato la strada di corsa, per raggiungere i suoi compagni durante l'ora di educazione motoria, poiché era sprovvista di assistenza.
Alcuni studenti, che hanno necessità solamente dell'assistenza educativa specialistica, essendo autosufficienti per quanto riguarda le autonomie di base, sono costretti a restare a casa perché non possono frequentare le lezioni, durante le quali rischierebbero di non svolgere gran parte delle attività e di non potersi relazionare adeguatamente. La verità è che la Provincia lo scorso hanno metteva sul servizio, gestito in appalto da una cooperativa siciliana la Genesi, circa 800 mila euro mentre la Regione circa 420 mila; oggi la prima ha, dopo un lungo braccio di ferro con la Cgil Fp e con i genitori iniziato lo scorso anno, messo a disposizione circa 250 mila euro per tutto l’anno, risorse drammaticamente insufficienti, mentre la seconda nicchia sul fatto che, da oltre 5 anni, mette sempre le stesse risorse, ma i disabili sono passati da 67 a circa 135.
Appare quindi chiaro che, se la Provincia non metterà risorse sufficienti e la Regione non integrerà le risorse messe a disposizione sino a oggi, il servizio è destinato a chiudere. L’Assessore Sergio Milia - conclude il comunicato - aveva garantito la convocazione di un incontro sin dal 2 settembre per esaminare il problema, incontro mai avvenuto e che cogliamo l’occasione per sollecitargli pubblicamente per la quarta volta, prima di rivolgere anche contro di lui e l’Istituzione che rappresenta tutte le azioni di lotta possibili previste dall’ordinamento giuridico».
Nella foto: Musmeci e Milia
|