Red
24 settembre 2013
Il grido di dolore della Gsd Porto Torres
Di seguito la lettera aperta del Presidente Bruno Falchi, nel tentativo di salvare la sua società e squadra
PORTO TORRES - Di seguito la lettera aperta del Presidente del G.S.D. Porto Torres (basket in carrozzina) Bruno Falchi, l'ultimo grido di dolore, ma anche e soprattutto speranza, nel tentativo di salvare la sua società e squadra.
Il G.S.D. Porto Torres sta per sparire. Purtroppo ci ritroviamo stritolati dalla burocrazia della Regione, ad oggi non abbiamo ancora ricevuto i soldi del contributo per la stagione sportiva 2012/13. La cosa assurda è che in Regione nessuno muove un dito per risolvere la situazione o quanto meno provare a trovare una soluzione. Gli unici con cui riusciamo ad avere un contatto sono i funzionari degli uffici allo sport, ma loro, purtroppo, pur con tutta la buona volontà, hanno le mani legate e nulla possono fare. Il paradosso è che la nostra società è stata sorteggiata per le verifiche sui contributi pubblici. Risultato? Le società non sorteggiate, vedi Anmic Sassari (e preciso che la mia non è una polemica nei confronti della società sassarese), hanno già ricevuto il saldo. Noi in quanto sottoposti a verifiche siamo stati tagliati fuori, nonostante da tali verifiche sia risultato tutto regolare. Adesso la Regione risponde che ha finito i fondi e che dobbiamo aspettare.. Ma aspettare cosa? Stiamo iniziando una nuova stagione, la lettera con la notifica del nuovo contributo ci permette di accedere ad un fido per noi vitale e loro la mandano con tutta comodità a dicembre, mese in cui noi abbiamo già affrontato parte della stagione facendo i salti mortali. Già cosi era complicatissimo, ora, senza il contributo della passata stagione non possiamo chiudere la pratica di fido per poi aprirne una nuova, entro venerdì dobbiamo pagare l'iscrizione alle Coppe Europee di cui fra l'altro siamo detentori, avendo vinto in Spagna una delle tre coppe più importanti a livello europeo appunto. Ormai non so cosa si possa fare, chiediamo un intervento dell'assessore Sergio Milia. Noi abbiamo trovato le porte chiuse e questo è l'ultimo tentativo per evitare di far scomparire questa realtà. Anche il Banco di Sardegna che ci sponsorizza attende risposte, al momento anche loro ci hanno chiuso giustamente la porta, senza risposte certe e concrete. Ma noi, così, non possiamo andare avanti.
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