Pierpaola Pisanu
19 settembre 2005
Conclusa ad Olmedo la festa degli antichi mestieri della tradizione
Esordio sotto l’acqua per la quarta edizione di “Olmedo Produce”. Ma ieri la manifestazione è stata graziata dal maltempo che sabato non aveva dato tregua
OLMEDO - Novanta artigiani hanno lavorato all’interno dei quaranta stand che per due giorni hanno incorniciato il cuore del paese, le vie intorno alla piazza del Municipio. Sono arrivati da tutta l’isola per mostrare i segreti più antichi della lavorazione, tipicamente sarda, di materiali quali stoffe, legno, ferro, vetro e tanti altri. Arte particolarmente apprezzata dai turisti è la coltelleria: veri e propri gioielli nascono dalle mani esperte di abili artigiani; e poi ancora quel sapiente intreccio che da vita a cesti di varie forme e misure. Uno stand è stato dedicato alle tipiche maschere di Mamoiada, mentre la squadra della Pro Loco di Olmedo preparava uno dei suoi piatti tipici offerto in degustazione. La scommessa del vicino paese di puntare sugli antichi mestieri della tradizione sarda, si è confermata negli anni vincente. Non solo per i flussi di visitatori in grado di attirare. Non è da sottovalutare anche il risvolto didattico: i più giovani vedono, in molti casi per la prima volta, il lavoro che si nasconde dietro una creazione artigianale che racconta la storia della propria terra.
L’intrattenimento è stato curato dal Coro polifonico Incantos che ha messo su un programma che bene si è sposato con la due giorni dedicata alle arti e mestieri della Sardegna.
Ieri hanno animato le vie del paese i Tumbarinos di Gavoi. Nella piazza principale, danze popolari, cori sardi e gruppi folk di svariati paesi, hanno accompagnato la manifestazione con i ritmi, le sonorità e i colori di un’identità che appartiene all’isola di Sardegna.
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