Mariangela Pala
23 luglio 2013
Tonno guasto, famiglia intossicata
Ad Alghero cinque persone sono rimaste gravemente intossicate dopo aver mangiato del tonno in tranci. Dubbia la provenienza del prodotto. Provvidenziale l´intervento dei medici del Pronto soccorso
ALGHERO – Nei giorni scorsi cinque membri di una famiglia algherese si sono trovati a fare i conti con una brutta avventura. Alcuni giorni prima era stato regalato loro del tonno in tranci (la cui provenienza è stata tenuta nascosta dai mittenti del dono); il pesce non presentava un colore particolare ma i commensali, nel mangiarlo, hanno notato uno strano sapore, quasi metallico, che tuttavia non li ha particolarmente allarmati. Subito dopo il pranzo però, si sono presentati i primi sintomi che hanno spinto i cinque a recarsi con la massima urgenza presso il Pronto Soccorso di Alghero.
Una volta arrivati in ospedale è stato loro chiesto di sedersi e aspettare. Ma, dopo qualche minuto, la gravità della situazione ha spinto i medici ad intervenire d’urgenza. Due delle cinque persone sono infatti andate in shock anafilattico novanta minuti dopo aver ingerito il pesce. In un primo momento, anche i medici avrebbero avuto delle difficoltà nel diagnosticare la patologia, riconosciuta infine come sindrome sgombroide. La sindrome è il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, spesso non rilevata perché simile e confusa con l’allergia alimentare.
La sindrome sgombroide può derivare dall’inappropriato trattamento del pesce durante l’immagazzinamento o la lavorazione; dall’innesco di processi di degradazione, durante i quali si producono importanti quantità di istamina. È stato solo grazie all’intervento immediato dei medici del Pronto Soccorso di Alghero e del Reparto di Medicina se, tutte e cinque le persone intossicate, sono potute tornare a casa sane e salve. Questo episodio ricorda la necessità di fare sempre particolare attenzione durante la consumazione di qualsiasi tipo di specie ittica. Colori o sapori insoliti non devono mai essere sottovalutati in quanto potrebbero essere spie di trattamenti inadeguati subiti dal pesce.
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