Michele Cocchiarella
16 luglio 2013
1.780 slot: Sassari contro l´azzardo
Sassari é la prima città in Sardegna per il gioco d´azzardo, e quarta in Italia dopo Pavia, Napoli e Roma. Al via la campagna di sensibilizzazione
SASSARI - Una campagna di sensibilizzazione per sollevare il problema dell'alto numero delle slot machine a Sassari e della dipendenza dal fenomeno: è l'iniziativa di A manca pro s'indipendentzia che questa mattina in una conferenza stampa ha presentato un dossier sul fenomeno nel territorio. «Sassari si trova al primo posto per consumo di gioco d'azzardo in Sardegna e al quarto in Italia, dopo Pavia, Roma e Napoli. Negli ultimi 12 mesi a Sassari sono stati spesi 76 milioni di euro: significa che mediamente ogni sassarese spende almeno 550 euro all'anno in macchinette». Cifre che come spiegato dagli esponenti del movimento «sono destinate a vari fondi, imposte indirette e solo il 6 per cento nelle tasche degli esercenti».
L'iniziativa di A Manca che ha anche lo scopo di evitare il propagarsi del fenomeno, prevede la consegna gratuita di un adesivo da esporre nelle vetrine degli esercizi commerciali al cui interno non sono presenti i videopoker. Un adesivo con l'immagine del conte Dracula e la scritta "In questo esercizio non verrai dissanguato dalle macchinette mangiasoldi" che potrà essere richiesto dagli esercenti interessati.
«La nostra città - si legge nel dossier presentato nella sede del movimento - "vanta" 1780 slot machine, una macchinetta ogni 70 abitanti. Nel 2013 a Sassari sono più di 400 gli esercizi che ospitano le macchinette o terminali per giochi d'azzardo legale, di questi il 50 per cento sono bar. In una città di soli 135 mila abitanti esistono quattro sale adibite esclusivamente per videolotterie e slot machine».
Dal documento presentato da Cristiano Sabino, portavoce nazionale del movimento, Marisa Tedde e Maria Borghesi, referenti dell'iniziativa, è emerso inoltre che «nella provincia di Sassari sono state registrate 4712 slot machine e più di un terzo di questi macchinari si trovano nel comune di Sassari». «Non è una guerra tra chi ha le "macchinette" e chi non le ha» ha precisato Sabino, spiegando che l'iniziativa si estenderà alle altre province del territorio anche con nuove proposte. «Vorremmo sollevare il problema affinché se ne parli». Nella conferenza stampa è stato sottolineato anche l'aumento delle persone che si rivolgono al Serd per curarsi da queste nuove dipendenze.
Nella foto: un momento della conferenza a Sassari
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