Enrico Daga
28 giugno 2013
L'opinione di Enrico Daga
Province, poca polpa per i commissari
Poco più del 33,3% dei sardi disposero, attraverso un referendum nato male e gestito peggio da tutte le forze politiche, che le province da noi sono enti inutili, da chiudere nella forma in cui li abbiamo conosciuti. Oggi, in barba ad ogni principio di buon senso (e forse, pare, di incostituzionalità), Cappellacci ha preteso che la maggioranza, con voto palese, affondasse 5 province su 8. Senza una legge di riordino, senza stabilire quale, e soprattutto come, le politiche attive per il lavoro, la formazione, la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e degli edifici scolastici, la programmazione, le politiche dell'ambiente, della cultura, del coordinamento in materia di assistenza alla persone e sanità, solo per citare alcune delle competenze commissariate, verranno gestite in Sardegna.
A me pare che stiamo andando dritti dritti verso un neo centralismo regionale. E pensare che ci siamo riempiti la bocca di devoluzione delle competenze, di avvicinare i cittadini ai centri decisionali....sembra un'altra era....sembra di essere tornati indietro di vent'anni. Perché i tanto solerti consiglieri regionali di maggioranza con Cappellacci in testa, non si prodigano per adottare un modello che funzioni? Il Trentino per esempio vede ridotte le competenze della regione a favore di due province autonome (Trento e Bolzano). C'è qualcuno che ha il coraggio necessario per affrontare il problema? Nel frattempo l'esercito di commissari si sfrega le mani per la prossima campagna elettorale. Ma ve lo dice un assessore al bilancio di una Provincia: in quei bilanci troveranno poca polpa. Il governo se l'è presa tutta.
*assessore Provincia di Sassari
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