Red
28 giugno 2013
Blitz: 5 Province verso commissariamento
Arriverà il commissariamento delle quattro Province nuove più quella di Cagliari. Ostruzionismo in aula dove l'opposizione parla di vero e proprio blitz
SASSARI - Alla fine, prima del riordino, arriverà il commissariamento delle quattro Province nuove più quella di Cagliari. E' quanto prevede in Consiglio regionale l'emendamento sostitutivo totale dello stralcio della legge di riordino degli enti locali da parte della maggioranza di centrodestra, firmato da Pietro Pittalis (Pdl), Giulio Steri (Udc), Attilio Dedoni (Udc) e Teodoro Rodin (Fratelli d'Italia). Entro 30 giorni il Consiglio dovrebbe approvare sia la legge di riordino che quella di modifica dello Statuto per cancellare le attuali Province storiche. I commissari, però, avranno 60 giorni per procedere alla liquidazione degli enti. Sino all'approvazione di una legge di riordino è sospesa l'indizione delle consultazioni provinciali.
I lavori a Cagliari riprenderanno in mattinata, con l'opposizione che fa ostruzionismo e parla di un vero e proprio blitz. Per l’on. Gianvalerio Sanna (Pd) «il Consiglio regionale non tocca il tema dal dicembre 2012 e da allora soltanto ieri, in una riunione con la mag-gioranza. In quella sede, ieri, noi abbiamo detto di essere preoccupati per la continuità amministrativa delle province e dei suoi dipendenti. La maggioranza era del tutto impreparata e senza una proposta. E così la proposta l’abbiamo fatta noi: prorogare e affidare alle Province il compito della liquidazione. Noi non vogliamo tenere famiglie e collettività appese a un destino oscuro. Noi siamo pronti ad approvare una riforma entro il dieci luglio, una riforma migliore rispetto a quella che lo Stato sta pen-sando eliminando tutte le otto nostre province».
Critiche anche dall’on. Giacomo Sanna, capogruppo del Psd’Az, «in questi due anni sul futuro delle Province a Roma è successo di tutto. Anche stasera mi pare che non stiamo procedendo nel senso della riforma delle Province: c’è quasi una forma di ricatto per portare al commissariamento delle cinque province, per soddisfare gli appetiti. Queste forme di ricatto vanno re-spinte. Una cosa è certa: le quattro nuove province devono mettersi l’anima in pace e vanno accompagnate verso lo scioglimento. Ma non si può arrivare qua pretendendo di commissariare».
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