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Sergio Ortu 7 agosto 2005
Cani “migliori amici dell’uomo”? Nelle borgate di Alghero hanno ceduto il testimone ai cinghiali
Il fenomeno del randagismo non è più appannaggio della razza canina nella borgata di Maristella ma bensì di quella suina selvatica
Cani “migliori amici dell’uomo”? Nelle borgate di Alghero hanno ceduto il testimone ai cinghiali

ALGHERO - Il fenomeno del randagismo non è più appannaggio della razza canina nella borgata di Maristella ma bensì di quella suina selvatica. “I migliori amici dell’uomo” hanno infatti ceduto il testimone ai cinghiali. I maiali selvatici da circa un lustro sono i principali protagonisti, durante le ore notturne, nelle vie della piccola borgata, nei giardini e nei poderi di tutta la zona di Porto Conte fino ad arrivare alle borgate di Fertilia, Guardia Grande, Arenosu. Il problema è senz’altro più marcato comunque a Maristella dove già dall’imbrunire branchi di ungulati di varia stazza, si aggirano in barba ad ogni fobia di essere catturati o disturbati. Sembra abbiano ormai capito che a loro non può più esser fatto niente, visto che vivono in una zona a tutela integrale come il parco di Porto Conte. Devastano dunque indisturbati campi, giardini per la disperazione dei residenti della borgata che cercano di fronteggiare le incursioni con robuste recinzioni che però in certi casi non risultano essere sufficienti a bloccare questi incredibili e forti animali. «Sono in grado di scalzare massi anche di diverse decine di chili dal terreno-commenta un residente di Maristella-sono delle vere motozappe biologiche. Peccato che nei terreni coltivati dopo il loro passaggio non rimanga più nulla. Da anni chiediamo la risoluzione del problema, ma le istituzioni preposte si riempiono la bocca di dichiarazioni d’intenti, ma fino ad ora nessun provvedimento concreto è stato ancora assunto».
Il problema ad ogni modo non interessa solo i residenti e i terreni, ma sta divenendo una piaga anche sul fronte della sicurezza stradale. Non c’è giorno infatti che un auto non si imbatta con un cinghiale, con danni per ora solo ai mezzi. «Da svariati anni-spiega Ivo Chiappalupi turista livornese che da anni soggiorna in una casa a Maristella-vengo in vacanza nella Riviera del Corallo, ma mai come negli ultimi anni il fenomeno dei cinghiali allo stato brado per le vie urbane ha assunto dei livelli cosi allarmanti. Io personalmente ci ho già rimesso due paraurti e ormai quando ritorno in borgata dalla città guido a passo d’uomo. Il problema va comunque risolto anche perché se in auto i rischi possono essere essenzialmente di danni al mezzo, per i motociclisti le cose si complicano».
Da segnalare che proprio qualche giorno fa un ragazzino è finito in cunetta con il ciclomotore nel tentativo di evitare un famigliola di cinghiali sulla direttrice per Lazzaretto. Da tempo si parla di censimento preliminare a operazioni di caccia controllata o spostamenti degli animali, ma non si è ancora passati dalla parola ai fatti. Da segnalare infine che lungo la strada che porta a Capo Caccia oltre ai cinghiali è comunissimo imbattersi in esemplari di daino che escono dalla Riserva delle Priogionette.
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L’associazione EduEcoAgroMaris con la collaborazione del Comitato di borgata, propone un momento conviviale di socializzazione e ospitalità, con l’obiettivo primario di valorizzare e promuovere quella che è la principale produzione agricola della borgata: l’olio extravergine di oliva



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