A.B.
2 giugno 2013
Sardegna Rally Race 2013: Comanda Coma
Marc Coma vince le prime due Speciali e si insedia al comando. Cyril Despres già a suo agio con la nuova moto
ALGHERO - Ed all’improvviso tutto si fa tremendamente serio per i partecipanti al Sardegna Rally Race 2013. Dopo le verifiche ed il prologo, i settantaquattro concorrenti si trovano davanti alle ruote i 367chilometri delle due Prove Speciali, non lunghe ma difficili, tutte da guidare. Dopo la fredda partenza dal Lungomare di Alghero, i piloti hanno trovato anche la nebbia a metà giornata. Il sole, ha fatto capolino da Arborea, migliorando l’umore dei partecipanti.
Il primo trasferimento della giornata porta verso Est e non lontano da Ozieri prende il via il primo settore selettivo (60chilometri). Se il Prologo era stato vinto da Helder Rodrigues, nella prima tappa “vera” è Marc Coma a prendere l’iniziativa. Lo spagnolo parte immediatamente all’attacco e vince il primo settore davanti a Paolo Ceci e Ruben Faria. I distacchi sono minimi, 15” e 30”. Cyril Despres è quarto, ed alle spalle del francese ci sono Alessandro Botturi e Mauro Uslenghi. Le piste sono spesso coperte dalla vegetazione (molto rigogliosa a causa delle abbondanti ed incessanti piogge) e quindi difficili da trovare. Per Alex Zanotti e Andrea Mancini, che aprono la pista, il compito è delicato. Gli italiani non sbagliano, ma i loro avversari, partiti molto indietro, possono risalire con relativa tranquillità Coma ha scelto di partire addirittura dalla ventesima posizione, Despres tra i primi dieci.
Quattro chilometri dopo il punto di Assistenza di San Leonardo inizia la seconda prova speciale (52chilometri). Ancora incentrata sulla navigazione, la prova diventa più tecnica a causa delle piste sempre più strette ed accidentate. Ma il risultato non cambia e per Marc Coma è il raddoppio, che vale all’asso catalano il primato nella classifica generale. Coma corre con la stessa moto da oltre un decennio, quella “Ktm” che lo spagnolo ha contribuito non poco a far crescere. Dovrebbe destare un poco di sorpresa, quindi, il fatto che Cyril Despres (al debutto con la “Yamaha Yzf 450” abbia di fatto tenuto oltre le aspettative. Due gli elementi che confluiscono nel suo grande risultato (quarto e terzo nelle due speciali e secondo a meno di un minuto da Coma nella classifica generale): primo, l’indiscutibile talento del francese; secondo, la sua grande capacità di adattamento, in questo caso ad una moto appena incontrata).
Va da sé che la Yamaha deve essere già ad un livello più che buono. Questa è la vita dei campioni, dei piloti ufficiali che hanno grandi responsabilità e grandi privilegi, entrambi meritati. Diversa e senza dubbio più “dura” è la vita di quei piloti che a quell’altezza non sono ancora arrivati. E cioè la vitaccia di tutti. Ci riferiamo, per esempio, a quella di Alex Zanotti, primo nella categoria Open, che la dea bendata (decisamente capricciosa) ha piazzato proprio a quel sedicesimo posto nel prologo, il cui premio era il compito di aprire la pista ieri. «È stata dura - ammette il forte pilota di San Marino – Per buona parte della mattinata sono stato da solo, continuamente alla ricerca di una pista che non riuscivo ad individuare in mezzo all’erba alta. Ho avuto molti ripensamenti e una volta ho anche sbagliato strada, per la verità fidandomi della traccia lanciata dagli apripista che a loro volta avevano sbagliato. All’arrivo di Arborea ero stanco, mentalmente più che fisicamente. Devo però dire una cosa: a un certo punto sono sbucato dal bosco e mi sono trovato davanti una pianura verdissima. Mi è sembrato di stare per attraversare un oceano d’erba. Magnifico. Sono le sensazioni straordinarie che solo un Rally così ti può dare!».
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