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Michele Cocchiarella 25 maggio 2013
Dipendenza internet, primi casi a Sassari
Il problema della dipendenza da internet è presente anche a Sassari e la prima segnalazione arriva dal Serd dove cinque persone, dai 15 ai 35 anni, da circa un anno hanno scelto di ricorrere all´aiuto degli specialisti della struttura
Dipendenza internet, primi casi a Sassari

SASSARI - Computer, tablet, smartphone e una buona connessione per navigare nella rete. Tutto in regola, ma cosa succede se si trascorre troppo tempo in internet e si trascura la vita reale fatta di impegni e rapporti sociali? Si può parlare di dipendenza. Così come accade per il gioco d'azzardo, l'alcol e le droghe, la società fa i conti con l'uso improprio di un mezzo sempre più fruibile. Il problema della dipendenza da internet è presente anche a Sassari e la prima segnalazione arriva dal Serd dove cinque persone, dai 15 ai 35 anni, da circa un anno hanno scelto di ricorrere all'aiuto degli specialisti della struttura. Non si tratta di casi estremi e non si può parlare di un allarme sociale ma considerando che manca un osservatorio, così come per le altre dipendenze, resta comunque un fenomeno che richiede attenzione perchè come assicurato dagli esperti della struttura operante a San Camillo, per ogni persona che chiede aiuto ce ne potrebbero essere altre dieci che hanno bisogno di un supporto.

«Come tutte le dipendenze anche quella da internet diventa patologica quando compromette le funzioni e i ruoli che una persona svolge all'interno della società» spiega Gregorio Salis, psicologo presso il Serd di Sassari. «Un semplice esempio è quello di un giovane che non studia perchè trascorre troppo tempo navigando in rete. Chi ha questo tipo di dipendenza non riesce a controllare il tempo in cui si resta connessi. Il problema si amplifica con le persone che utilizzano internet per evitare le problematicità che hanno a livello relazionale e interpersonale. Nei momenti di vulnerabilità - continua Salis - affidarsi alla rete sposta il problema e in parte sostituisce le comunicazioni, con il rischio che poi si perde il contatto con le relazioni reali». Quali effetti genera la dipendenza da internet? «Come le altre, da uno stato di eccitazione iniziale si può arrivare a uno stato di depressione».

Il problema, ribadisce lo psicologo, non è da sottovalutare anche perché è sempre più facile accedere al web sopratutto per i più giovani che utilizzano gli smartphone o altri dispositivi dotati di una connessione dati. Le problematiche derivanti da un utilizzo improprio della rete cambiano a seconda della fascia di età. Per quanto riguarda gli adolescenti, spiega l'esperto, un fenomeno diffuso derivante da un uso scorretto della rete è il cyberbullismo: «E' un problema anche perché c'è una buona percentuale di trasferimento dalla rete alla realtà. Con internet si è diffusa maggiormente l'aggressività e questo è un dato connesso all'aumento della percentuale di ragazzi o ragazze che sono state vittime di violenza. I più giovani spesso accedono alla rete da soli quindi non hanno filtri, di conseguenza si possono imbattere in giochi violenti o in altri siti. Questo sdogana l'aggressività e la violenza come un qualcosa che si può esternare, cosa che invece è più difficile nella vita reale. Inoltre - continua - sempre più ragazzi trovano alcune loro foto imbarazzanti che vengono pubblicate in internet dagli amici. E' un altro aspetto importante perché non c'è la percezione dei pericoli anche di tipo legale e non si pensa che a volte si potrebbe andare contro il volere di una persona pubblicando determinati scatti».

Quali sono gli accorgimenti per la fascia di età che più si espone a questo problema? «Se parliamo dei più giovani è importante che non crescano da soli con questi mezzi. Nelle famiglie dove i genitori sono più informati anche sui rischi, la presenza di internet non è compromettente nelle relazioni o nello stile di vita dei ragazzi perchè viene mantenuto un dialogo aperto su quel mezzo e il genitore è presente. E' ovvio - spiega Gregorio Salis - che per i minori i genitori dovrebbero mettere la protezione per inibire l'accesso ad alcuni siti e collocare il computer in una zona della casa dove ci sia visibilità ma contemporaneamente anche un po' di riservatezza. Con i telefoni invece è più difficile. Per i più piccoli sarebbe giusto anche dare orari sugli accessi in internet almeno fino a una certa età. Inoltre ci sono alcune regole da poco divulgate che sconsigliano l'accesso ai social network per i minori di dodici anni».



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